Cosenza omaggia Luigi Pirandello

Una mostra bibliografica alla biblioteca nazionale della città bruzia. Tra le opere esposte, spicca anche una copia di Parola di Vita del 10 giugno 1961.

Il 10 dicembre ricorreranno gli ottant’anni della morte di Luigi Pirandello, uno dei più grandi autori del ventesimo secolo, insignito nel 1934 del premio Nobel per la letteratura. La biblioteca nazionale di Cosenza ha deciso di omaggiare l’importante ricorrenza allestendo una mostra bibliografica e documentaria che ripercorre  tutta la produzione dello scrittore di Agrigento nonché alcuni dei più importanti e autorevoli testi critici sulle sue opere e il suo pensiero. L’esposizione della biblioteca nazionale consiste in quasi duecento pezzi tra opere dell’autore, monografie, saggi e scritti critici su periodici e retrospettive per analizzare nella maniera quanto più completa possibile, un autore che, come pochi altri, continua ad incidere profondamente sul modo di indagare e descrivere  l’animo umano. Tra le opere esposte spicca anche una copia di Parola di Vita datata 10 giugno 1961. Nella terza pagina di quel numero (precisamente il numero 18) fu pubblicato un lungo articolo su Pirandello a firma di Nino De Bella dal titolo “Luigi Pirandello e la critica del dopoguerra: a venticinque anni dalla morte”. Con una prosa particolarmente erudita, l’autore analizza le differenze tra gli studi critici pirandelliani prima e dopo la seconda guerra mondiale mettendo in evidenza che, come se inizialmente la critica si era mostrata frammentaria e tesa più al particolare che non a una organica ricostruzione della personalità  e della spiritualità di Pirandello, a partire da studiosi come Antonio Di Pietro, si assiste a un cambio di rotta negli studi. Nino De Bella, quindi, passa in rassegna i principali critici letterari degli anni Quaranta e Cinquanta di stampo cattolico che hanno analizzato le opere dell’agrigentino, cercando di enucleare le cause della crisi da cui erano nate. Tra le altre opere esposte, anche un interessante articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud negli anni Ottanta, alcuni articoli pubblicati sui giornali Epoca (1951) e Sipario (1967) e numerosi saggi su riviste specializzate di letteratura. Non mancano, ovviamente, anche tutti gli scritti di Luigi Pirandello, tra versi, saggistica, narrativa e opere teatrali. Tra i volumi, alcuni pezzi rari, fiore all’occhiello della mostra, come una bella copia de “Il fu Mattia Pascal” del 1919 edito dai fratelli Treves. La mostra è stata inaugurata il 10 marzo e sarà visitabile presso la sala Giacomantonio della biblioteca fino al primo aprile, durante i consueti orari di apertura della biblioteca stessa. Nel corso della cerimonia di inaugurazione è intervenuto anche Pierfranco Bruni,scrittore, saggista e critico letterario che ha ripercorso il pensiero dell’autore e l’attualità del suo messaggio, partendo dai versi giovanili e giungendo ai testi per il teatro.