Cristo rende sempre giovani

Il papa esorta i giovani a correre nella fede accompagnati dai santi sentendosi fortemente amati

Nel giorno della morte di Giovanni Paolo II, che fu vero padre dei giovani, papa Francesco ha voluto rendere pubblica la sua esortazione post sinodale “Cristo vive”. E’ un grido, un appello, un invito non certo uno slogan il titolo del documento che il santo padre ha firmato sull’altare della santa casa di Nazaret dove la giovane Maria ha detto il suo “si”, dove il giovane Gesù è cresciuto in “sapienza, età e grazia”.

Cristo è la giovinezza per eccellenza, è Lui che rende giovane il cuore e l’anima. Egli vive in ciascun giovane che continua a renderlo presente con la freschezza dei sogni, la gioia della sequela, la spontaneità e il coraggio dell’impegno.

Ecco allora le prime parole, l’ouverture diremmo con una metafora musicale, sul documento di Francesco: “tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo!”.

Se Cristo è giovane, lo siamo altrettanto noi, lo è la Chiesa sua Sposa che invecchia solo se smette di seguirlo, di avere coraggio, di sognare con lui. Si perché il sogno è di chi è giovane dentro, di chi è portatore di speranza: “dobbiamo avere il coraggio di essere diversi, di mostrare altri sogni che questo mondo non offre, di testimoniare la bellezza della generosità, del servizio, della purezza, della fortezza, del perdono, della fedeltà alla propria vocazione, della preghiera, della lotta per la giustizia e il bene comune, dell’amore per i poveri, dell’amicizia sociale. La Chiesa di Cristo può sempre cadere nella tentazione di perdere l’entusiasmo perché non ascolta più la chiamata del Signore al rischio della fede, a dare tutto senza misurare i pericoli, e torna a cercare false sicurezze mondane”.

L’esortazione è arricchita da una serie di semplici ed immediati medaglioni che permettono di fare il giro del mondo e di attraversare due millenni di storia cristiana. Francesco addita i santi giovani, sognatori, che hanno riempito e dato senso alla vita, hanno vissuto il Vangelo fino in fondo: da San Sebastiano a Piergiorgio Frassati, da Bakita a Chiara Badano, da Francesco d’Assisi a Santa Giovanna d’Arco fino alla piccola Santa Teresa di Gesù.

Il tempo dei giovani è anche il tempo delle responsabilità, il momento della vita in cui si fanno le grandi scelte, tenendo conto dei contesti, delle epoche, delle sfide vecchie e nuove sapendo che anche ai momenti di tenebra e di notte c’è sempre una via d’uscita, c’è una risposta alle domande belle e terribili: è Cristo stesso la via, la risposta e la verità per la vita di ciascuno. Il documento si fa annuncio per ciascun giovane del mondo. Il papa si rivolge a ciascuno di loro ricordandogli che lo sguardi Cristo su di lui, come per il giovane del Vangelo, è sempre uno sguardo d’amore: “Dio ti ama. Non dubitarne mai, qualunque cosa ti accada nella vita. In qualunque circostanza, sei infinitamente amato”. Solo in questo contesto trova forza la verità della misericordia: “Cari giovani, voi «non avete prezzo! Non siete pezzi da vendere all’asta! Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche che ci mettono strane idee in testa e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita. Voi non avete prezzo: dovete sempre ripetervelo: non sono all’asta, non ho prezzo. Sono libero, sono libero! Innamoratevi di questa libertà, che è quella che offre Gesù. Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo”.

L’invito finale del documento che propone piste, spazi educativi, formativi e ludici nelle parrocchie e nelle istituzioni è alla corsa. Così come l’animo giovane di Paoo ha raccontato di aver corso nella gara della fede: “Correte attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci”.