Territorio
Crollo di un edificio nel centro storico bruzio
Nel cuore del centro storico bruzio. Bisogna prendere provvedimenti perché non accadano più simili avvenimenti. Ne va della nostra vetusta storia.
La storia della città continua a crollare. In via Bombini, vicolo che collega Corso Telesio a Via Gaeta, è venuto giù un ennesimo edificio, la porzione di un palazzo ormai disabitato da tempo che è collassata abbattendosi sulla strada sottostante.
Quanto avvenuto ieri in una delle aree più caratteristiche del centro storico cosentino rattrista profondamente sia per la ferita che rappresenta per la città vecchia, sia per il pericolo rappresentato per le persone che abitano la zona e i palazzi vicini. Il boato causato dal crollo ha infatti allarmato gli abitanti del quartiere ma per fortuna non ha provocato danni a persone.
La costruzione, lasciata priva di ogni manutenzione da parte dei proprietari e tra il disinteresse delle istituzioni competenti, presentava già varie crepe e da qualche giorno la strada era stata chiusa al transito con delle transenne.
La costruzione è posta in un’area di impianto medievale e evolutasi nei secoli insieme alla città stessa, costruita secondo le tecniche costruttive tipiche della zona e abbellita da alcuni elementi in tufo, come i balconi settecenteschi.
Ad un paio di metri si trova una delle più interessanti testimonianze della Cosenza cinquecentesca, il portale in pietra del palazzo detto di Galeazzo di Tarsia, altra opera che necessiterebbe di un intervento immediato, così come gli altri palazzi dell’area.
Quello crollato infatti non è il solo edificio che presentava crepe e segni di cedimenti strutturali. Basta dare un’occhiata attenta alle mura secolari degli altri palazzi, che ormai privi di ogni intervento ordinario e straordinario stanno cedendo sotto il loro stesso peso.
Intervenire in un centro storico vasto come quello di Cosenza, dove gran parte delle costruzioni sono riconducibili ad una proprietà privata molto frammentata, non è certo facile. Sensibilizzare i proprietari ad effettuare gli interventi di base sarebbe un primo passo importante, ma anche e soprattutto le istituzioni, ciascuna in base alle proprie competenze, dovrebbero mettere in atto interventi concreti e immediati.