De Vuono : “In fase 3 il vaccino è sicuro”

Il 27 dicembre verranno somministrate le prime dosi. 280 quelle per la Calabria

Sarà un Natale all’insegna delle restrizioni e dell’attesa del vaccino anti Covid. Venerdì sera in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte ha annunciato le nuove misure del decreto Natale. Zona rossa il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1,2,3,5 e 6 gennaio, giorni in cui restano chiusi negozi, centri estetici, bar e ristoranti (consentito l’asporto fino alle 22 e le consegne a domicilio senza vincoli d’orario); consentite le visite a congiunti e amici dalle 5 alle 22 per un massimo di due persone a cui possono aggiungersi disabili, conviventi non autosufficienti e figli minori di 14 anni, sarà inoltre possibile fare sport individualmente; il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio sarà istituita la zona arancione grazie a cui sarà possibile spostarsi all’interno del proprio comune, e nei comuni fino a 5000 abitanti ci si potrà spostare entro un raggio di 30 km oltre il proprio confine, chiusi bar e ristoranti (consentito l’apporto fino alle 22 e consegne a domicilio senza vincoli di orario), negozi aperti sino alle 21. Ma il 27 dicembre sarà il Vaccine day, il giorno durante il quale in Italia verranno somministrate le prime 9750 dosi di vaccino della Pfizer BioNTech. Ad annunciarlo nei giorni scorsi era sato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri nel corso della riunione tra Governo e Regioni. Le dosi arriveranno all’ospedale Spallanzani di Roma e da lì partirà la distribuzione simbolica in tutta Italia in modo che nello stesso giorno si potranno somministrare i vaccini in tutte le regioni. Il 24 dicembre i vaccini partiranno dalla fabbrica della Pfizer, il 26 arriveranno allo Spallanzani e da qui, il giorno dopo, raggiungeranno i punti di somministrazione nelle Regioni. Ad avere il maggior numero di dosi per la prima somministrazione simbolica sarà dunque la Lombardia, con 1.620 dosi. Per la nostra regione le dosi sono 280. Abbiamo parlato di vaccino con Antonio Domenico De Vuono, infettivologo e vicesegretario della sezione di Cosenza della FIMMG, la Federazione dei medici di medicina generale.Parliamo di Covid. Dottore, a che punto siamo?Ho seguito 59 pazienti affetti dal Coronavirus, paucisintomatici e asintomatici, tutti in isolamento domiciliare, che ho contattato quotidianamente almeno tre volte per accertarmi del loro stato di salute; si stanno progressivamente negativizzando. In ogni caso la chiave per il trattamento del Covid-19 è il territorio che deve essere potenziato per decongestionare l’ospedale; occorre investire sul territorio, e per territorio intendo i medici di famiglia, i medici del distretto e il servizio d’igiene. L’ospedale deve essere l’estrema ratio dei casi che non possono essere trattati domiciliarmente. Da giorni si discute delle restrizioni da adottare nel periodo natalizio. Restrizioni necessarie…Le restrizioni sono assolutamente necessarie. Il virus non ha gambe, cammina con le nostre gambe. Sono necessarie misure drastiche.Tra i numerosi disagi c’è quello del trasporto pubblico, soprattutto in questi giorni in cui è previsto il rientro per le feste. Come comportarsi?Occorre essere molto prudenti, mantenere le distanze, usare la mascherina, disinfettare spesso le mani, cercare di evitare qualsiasi tipo di contatto perché si potrebbe entrare in contatto con una persona positiva, è necessario l’isolamento. Il problema dei trasporti è serio, si porrà anche dopo le festività con il rientro a scuola.Le numerose richieste del vaccino antinfluenzale hanno fatto registrare dei ritardi. C’è da preoccuparsi?Non c’è da preoccuparsi ma da vergognarsi. C’era tutto il tempo per organizzarsi bene. Sono stato contattato a maggio, avevo richiesto 550 dosi di vaccino antinfluenzale, me sono state consegnate la metà. Chi ha organizzato il servizio si dovrebbe vergognare perché c’era tempo e modo per erogare un ottimo servizio; la vaccinazione antinfluenzale quest’anno era necessaria, purtroppo più della metà della popolazione non potrà vaccinarsi.Dopo mesi di ricerche abbiamo due vaccini anti-Covid a disposizione. Una notizia stupefacente…È stupefacente l’organizzazione che si è riuscita ad avere, perché è vero che per un vaccino occorre tempo, però diciamo che il tempo è anche dettato da ritardi burocratici che questa volta sono stati abbattuti. In ogni caso, il messaggio che deve veicolare è che quando il vaccino è in fase 3, ovvero c’è la sperimentazione sugli individui, il vaccino è sicuro. La vaccinazione anti Covid non avrà effetti collaterali diversi da quelli del vaccino antinfluenzale. Le reazioni al vaccino possono esserci sempre e comunque, però occorre porre sulla bilancia utilità ed effetti collaterali. Personalmente sarei disponibile ad andare subito in Gran Bretagna per vaccinarmi, senza alcun dubbio.Qual è la particolarità dei due vaccini?Si tratta di vaccini che sembrano essere particolarmente immunogeni e per qualche verso nuovi, perché stimolano la formazione degli anticorpi più degli altri, perché vanno ad agire su alcune proteine in superficie del virus, quindi credo che ci sia da essere ottimisti. Il vaccino della pfizer contiene come ingrediente attivo mRNA con la codifica della glicoproteina spike di SARS-COV-2, l’mRNA contiene il codice per la produzione di una specifica proteina, nel vaccino veicola l’informazione che serve alle cellule per produrre la proteina virale che attiverà la risposta immunitaria; sali che stabilizzano il ph in modo che non coincida con quello del nostro corpo; lipidi che formano una pellicola protettiva attorno all’mRNA e aiutano il percoso dell’mRNA e lo proteggono dalla decomposizione; zucchero, che è un crioprotettore, impedisce, cioè, alle molecole di grasso di aggregarsi troppo alla temperatura molto bassa che serve per conservare il vaccino.Dovrà vaccinarsi anche chi è stato affetto dal Covid-19?Sì, chi ha avuto l’infezione naturale col vaccino non potrà che avere il cosiddetto ‘effetto booster’, cioè l’amplificazione della risposta immunitaria.A breve partirà la somministrazione del vaccino, come conservarlo?La conservazione e il trasporto sono a carico dell’azienda farmaceutica che lo ha prodotto, quindi non dovremmo avere alcun tipo di problema. In merito alla somministrazione mi auguro che ci sia il personale che possa farlo; si può ricorrere ai medici di famiglia. È stato calcolato che se tutti i medici facessero i vaccini, ogni medico dovrebbe vaccinare 100 persone, cosa che richiederebbe un giorno di lavoro. Da alcuni sondaggi è emerso che una fetta di popolazione non ha intenzione di vaccinarsi. Cosa ne pensa?Sarebbe una follia non vaccinarsi.