Cultura
Di Giorgio.Una grancia dei cavalieri di Malta nella valle di Crati
Il nuovo libro di Di Giorgio ricostruisce nel vicende dell'antico casale dei Santi quaranta martiri
Nuovo tassello per la ricostruzione storica della valle del Crati è il saggio di Giorgio Marino Di Giorgio sul poco noto casale dei Santi quaranta martiri.
Studioso e insegnante, Di Giorgio ha analizzato cabrei, atti notarili e altri documenti archivistici (molti dei quali inediti), per delineare le vicende del sito in un periodo compreso tra il XIII e il XIX secolo.
Ne è nato un volume, dal titolo “Una grancia dei cavalieri di Malta nella valle di Crati. Il casale dei Santi quaranta martiri di Torano”. Esso era, infatti, ubicato in un’area compresa tra il feudo di Sartano, Castiglione, Serramezzana e Torano. Le prime attestazioni risalgono al XIII secolo, quando era di pertinenza del monastero di Santa Sofia di Benevento e contava, negli anni settanta, oltre duecentocinquanta abitanti. In un documento del 1373, relativo a un’inchiesta pontificia di Gregorio XI, è annoverato tra i possedimenti dei cavalieri di Malta (presumibilmente il passaggio di proprietà avvenne sul crinale del secolo precedente) e rimase, come grancia dell’ordine gerosolimitano di Cosenza, per cinque secoli. Intorno alla fine del Settecento passò alla famiglia Majerà e in seguito fu parcellizzato.
Attenendosi al più rigoroso metodo scientifico, che richiede un’accurata analisi delle fonti, la loro contestualizzazione e anche una corretta interpretazione, l’autore non solo ha ricostruito una storia che rischiava di andare perduta, ma come sostiene nella prefazione Vincenzo Antonio Tucci, direttore dell’archivio storico diocesano di Cosenza, ha offerto anche un “utile e originale contributo alla formazione della cultura dei giovani e allo sviluppo della loro personalità civica, perché dispiega effetti conoscitivi, formativi e metodologici necessari per comprendere la complessità della storia generale”.