Dieci anni fa moriva monsignor Giuseppe Agostino

Fu il Vescovo del Giubileo e della nuova metropolia. Riaprì il Seminario e diede impulso alle cause di canonizzazione e al rinnovamento della pietà popolare

Dieci anni fa, all’età di 85 anni, il 24 marzo 2014, moriva l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano monsignor Giuseppe Agostino. Già pastore della Chiesa di Crotone-Santa Severina era stato ordinato per quella diocesi l’11 febbraio del 1974 (50 anni fa). Era nato nella sua Reggio Calabria, il 23 novembre 1928, anche se sui documenti risulta il 25 (perché era stato registrato qualche giorno dopo). Dopo aver compiuto gli studi il 15 luglio 1951 viene ordinato sacerdote. Il 21 dicembre 1973 papa Paolo VI lo elegge alla sede arcivescovile di Santa Severina e alle sedi vescovili di Crotone e di Cariati. Rinuncia a Cariati il 4 aprile 1979. La Vigilia di Natale del 1979 l’arcivescovo Agostino fece la sua omelia all’interno della fabbrica della Pertusola, occupata dagli operai perché senza stipendio da dieci mesi. Con il presule c’era tutta la Chiesa Crotonese che esprimeva la sua solidarietà e partecipazione.

Nella sessione invernale della Conferenza Episcopale Calabra, 26-28 novembre 1984, mons. Agostino venne eletto Presidente. Fu confermato per due turni, per dieci anni. Durante i lavori della XXXV assemblea generale, fu nominato Vicepresidente della CEI. Oltre le riflessioni del Progetto culturale lavorò personalmente al documento dell’Episcopato italiano sul Sud: Chiesa italiana e mezzogiorno. Sviluppo nella solidarietà. In data 5 dicembre 1984 Giovanni Paolo II nominò l’arcivescovo Agostino membro della Sacra Congregazione dei Sacramenti.

Fu il primo a scrivere apertamente sul fenomeno mafioso e le infiltrazioni nella vita della Chiesa, sul ruolo dei padrini e nella pietà popolare. Su quest’ultimo aspetto è stato considerato un punto di riferimento ed un esperto.

Durante il periodo Crotonese ci furono due avvenimenti importanti: il Sinodo diocesano (1984-1990) e la visita di Giovanni Paolo II in Calabria (5-7 ottobre 1984).

Il 6 giugno 1998 viene promosso alla sede arcivescovile di Cosenza-Bisignano, che il 30 gennaio 2001 viene elevata a sede metropolitana. Il primo giugno successivo riceverà il pallio da papa Giovanni Paolo II. Ebbe modo di celebrerà con grande solennità il grande Giubileo del 2000 nella diocesi bruzia.

Diede un grande impulso alle cause di canonizzazioni a cominciare da quella del servo di Dio Gioacchino da Fiore; il 9 maggio 2002 introducendo la causa di canonizzazione di Gaetano Mauro, fondatore dei Pii operai catechisti rurali e quella di Elisa Miceli. Attualmente ambedue venerabili. Aprirà lui l’inchiesta diocesana sul presunto miracolo di madre Elena che la porterà agli onori degli altari nel 2011; nel corso del suo episcopato il 19 maggio 2002 è stato canonizzato Sant’Umile da Bisignano (1582-1637).

Ha riaperto il Seminario teologico diocesano con l’annesso Istituto teologico formativo e accolse in diocesi il seminario missionario del cammino neocatecumenale; riordinato la Curia e la pastorale è stata suddivisa in quattro aree. Ha voluto la fondazione antiusura don Carlo De Cardona. Nel 2002 avviò anche l’esperienza dell’Ordine Equestre del Santo sepolcro di Gerusalemme. Ha celebrato la Visita Pastorale e i mini Sinodi per le parrocchie e le realtà ecclesiali. Il 18 dicembre 2004 papa Giovanni Paolo II accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età. Il 19 aprile 2004 il Consiglio Comunale di Paola assegnò la cittadinanza onoraria.

Il 17 dicembre dello stesso anno il Consiglio Comunale di Cosenza gli conferì la cittadinanza onoraria durante una cerimonia svoltasi nel Teatro Rendano. Nella cattedrale di Cosenza resta la memoria del grande organo donato dal Comune di Cosenza per il suo 50mo di ordinazione sacerdotale; esso resta il segno del suo impegno di promozione e rinnovamento della liturgia di cui ancor oggi resta segno nella vitalità della Chiesa cosentino-bisignanese. Scrisse diverse lettere pastorali, esortazioni e messaggi al popolo di Dio delle Chiese che negli anni gli furono affidate dai Pontefici.

 

 

Bibliografia

  • Si allargano gli Spazi dell’Amore un vescovo alla sua chiesa, in Vivere in, Roma 1986;

  • La pietà popolare come valore pastorale, Edizioni Paoline, Alba 1987

  • Oltre la paura e la rassegnazione. Note di un vescovo sul documento «Chiesa Italiana e Mezzogiorno», Edizioni Paoline, Milano 1991

  • Nessuno così Padre (Tertulliano). Quadri memoriali del mio padre arcivescovo Mons. Giovanni Ferro, Jason, Reggio Calabria 1993

  • Le relazioni nella Chiesa. Per una comunità a più voci, Ancora, Milano 1998;

  • Schegge di vita, Mangone 2000

  • Opera Omnia,Dilatentur Spatia Caritatis. Magistero episcopale di mons. Giuseppe Agostino, vol. 1,1. Lettere pastorali (1974-1986); vol. 1,2. Lettere pastorali (1987-1998); vol. 2. Documenti e omelie; vol. 3. Conferenze; vol. 4. Miscellanea; vol. 5,1 e 5,2. Ministero nell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano (1998-2000), pp. 3290, Rubbettino, Soveria Mannelli 2001

  • Hanno visto i miei occhi (Lc. 2,30). Come un racconto per i cinquant’anni del mio sacerdozio 15 luglio 1951-15 luglio 2001, Antonio Sicilia, Mangone 2001

  • Tra memoria e speranza. Vescovo in Calabria per oltre un trentennio (1974-2006), Progetto 2000, Cosenza 2006

  • Davanti a te i pensieri del mio cuore. Meditazioni dalle Liturgia delle Ore, Paoline, Milano 2006;

  • L’Apocalisse, l’agnello e la Calabria. Riflessioni di un anziano vescovo Calabrese, Rubbettino, Soveria Mannelli 2007

  • Itinerarium Vitae. «Ogni giorno della mia vita, salvaci, o Signore», Chiappetta, Cosenza 2007

  • I Giovani sognano vi narro il sogno di Dio su di loro, Chiappetta, Cosenza 2008

  • La donna nella parola di Dio e nella sua esistenzialità, oggi, CIF, Roma 2010

  • Gesù, Rubbettino, Soveria Mannelli 2011

  • La fede della roccia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2012;

  • In umiltà e fervore meditiamo le litanie alla Madonna, Calabria Letteraria, Soveria Mannelli 2012