Chiesa
Don Carlo De Cardona, una mostra alla settimana sociale
Il sacerdote pioniere dell’apostolato sociale dei contadini e artigiani calabresi
La Sala Congressi dove si svolgono i lavori della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, a Trieste, ospita la mostra “Don Carlo De Cardona pioniere dell’apostolato sociale dei contadini e artigiani calabresi” curata dall’Universitas Vivariensis e dal Centro studi calabrese “Cattolici Socialità Politica”, con il patrocinio della Bcc “Mediocrati”.
Don Carlo De Cardona, nasce a Morano Calabro il 4 maggio del 1971 e qui morirà, dopo esservi tornato in vecchiaia, il 10 marzo 1958. E’ stato un presbitero della diocesi di Cosenza dove ha vissuto ed operato con grande zelo.
Esponente del meridionalismo calabrese viene ricordato come una delle figure più carismatiche e discusse del Partito Popolare Italiano in Calabria. Fondatore di leghe contadine ed operaie e di istituzioni economiche volte allo sradicamento dell’usura ai danni dei ceti più umili.
Don Carlo De Cardona – ha scritto il presidente della Bcc Nicola Paldino – “è il prete che nel 1906 ha dato vita a Bisignano, in Calabria, insieme a sedici audaci operai, alla Cassa rurale, ora Bcc Mediocrati, che ho l’onore di presiedere. Don Carlo realizzò il programma della Rerum novarum di Leone XIII, per l’elevazione dei contadini e degli artigiani calabresi. Sulla sua strada desideriamo proseguire il nostro cammino, facendo crescere e potenziare l’economia del territorio dove operiamo.
Per il nostro istituto bancario l’esempio di De Cardona è un faro sempre acceso, ci piace dire, che è ‘un passato sempre vivo’. Siamo onorati che mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei – ha scritto ancora -, abbia voluto portare alla Settimana sociale dei cattolici in Italia la mostra che ripercorre la storia e le opere realizzate da don Carlo. Il tema di questa cinquantesima edizione ‘Al cuore della democrazia’ è il fulcro del pensiero sociale cristiano, che De Cardona ha vissuto e insegnato con la sua vita”.
E’ aperta la Causa di Beatificazione del sacerdote cosentino dal 25 novembre 2010 e dal 2 dicembre 2018 il suo corpo riposa nella Chiesa di Santa Maria della Maddalena in Morano.