Chiese di Calabria
Don Mottola è beato
Il card. Semeraro: "si è messo alla ricerca degli scartati, fu sacerdote che si consumò nella ricerca della gloria di Dio, mosso dal sincero desiderio di compiere in tutto la sua volontà".
“Don Francesco Mottola non si è rattristato della proposta di Dio, ma la gioia della sua risposta è: ‘Eccomi tutto'”. Lo ha detto questa mattina il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, presiedendo nella Cattedrale di Tropea (Vv) la beatificazione del sacerdote don Francesco Mottola (1901 – 1969). La Santa essa avrebbe dovuto essere celebrata all’aperto, ma leavverse condizioni atmosferiche hanno costretto gli organizzatori a trasferire il rito all’interno della chiesa madre tropeana. Alla celebrazione hanno presenziato i vescovi calabresi. una momento di forte commozione quello del rito della beatificazione, con lo svelamento dell’immagine di don Francesco Mottola. Come da rito, all’inizio della Santa Messa ha preso la parola don Enzo Gabrieli, postulatore della causa di beatificazione del sacerdote tropeano, fondatore dell’istituto delle Oblate del Sacro Cuore di Gesù. “Don Mottola è figlio di questa terra, di una terra per secoli feconda di santità e di diffusione del Vangelo” – ha detto il card. Semeraro -, che ha ricordato a tal proposito le figure di San Nilo e San Francesco di Paola, sottolineando di quest’ultimo la venerazione nel mezzogiorno d’Italia. “Don Mottola è stato un sacerdote e tutti noi sentiamo vivo il bisogno di preti che difendono non il loro, ma il buon profumo di Cristo”. Il card. Semeraro ha salutato la congregazione delle Oblate, affermando che “la beatificazione di don Mottola conforta la Chiesa, perché essa è madre dei santi e sulle gambe dei santi annuncia il vangelo” . Don Mottola – ha detto il porporato richiamando anche il pontificato di papa Francesco – “si è messo alla ricerca degli scartati, fu sacerdote che si consumò nella ricerca della gloria di Dio, mosso dal sincero desiderio di compiere in tutto la sua volontà”. E pure se a don Mottola “non mancarono le prove della vita”, egli “si lasciò coltivare dalla Parola di Dio, perché non si nasce santi ma lo si diventa”.