Diocesi
Elisa Miceli, il Papa ha autorizzato la promulgazione del decreto di venerabilità
La fondatrice delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore è venerabile. Una nuova gioia per la Chiesa cosentina e per i tanti devoti di "donna Lisetta".
Papa Francesco ha ricevuto in udienza ieri pomeriggio il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il dicastero a promulgare i Decreti riguardanti le virtù eroiche di 8 nuovi Venerabili Servi di Dio. Tra questi, anche suor Elisa Miceli, fondatrice delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore. La notizia era già stata anticipata nelle scorse settimane da Parola di Vita, ora è arrivata l’autorizzazione da parte del Papa.
Elisa Miceli nacque a Longobardi il 12 aprile del 1904; con la famiglia che ne aveva curato l’iniziale formazione umana e religiosa, si trasferì a Roma nel 1917, dove poté entrare in contatto con eminenti personalità del mondo cattolico-sociale. Nel maturare la decisione di consacrare la sua vita a Dio tra le Carmelitane, tornò in Calabria dove prese coscienza delle gravi condizioni di sfruttamento e degrado materiale, sociale e spirituale nelle quali versavano le popolazioni rurali. Si sentì profondamente chiamata ad annunciare il Vangelo ai più lontani, rimanendo carmelitana contemplativa nel cuore. Infatti la Madre Elisa aveva intuito che il Regno di Dio si rende presente tra gli uomini attraverso un’attenta opera di promozione umana e cristiana. Punti qualificanti della spiritualità di Elisa sono il riferimento al Sacro Cuore, significato in Gesù Eucaristia; frutto naturale ne è l’Ora Santa notturna assieme all’impegno apostolico, come senso di responsabilità che induce la Madre all’espiazione. L’agonia di Gesù nel Getsemani è l’icona che l’accompagnerà fin sul letto di morte. Dall’ansia apostolica, nella Festa dell’Immacolata del 1934, nascerà la Congregazione delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore, attraverso la quale partecipa il dono di Dio ad altre anime e rende più efficaci e solidi la vita di unione con Dio e l’apostolato catechistico. Fin dagli anni Venti, la Madre Elisa aveva dato vita agli Oratori Rurali, luoghi di accoglienza e di formazione integrale dell’uomo, del cittadino e del cristiano; essi sfociarono nella geniale originalità delle Settimane Campestri, praticate, poi, in varie regioni d’Italia. Nella sua azione apre il cuore e tende le sue mani ad ogni genere di bisogno; dà asilo alle ragazze madri, all’epoca cacciate di casa e rinnegate dalla famiglia, istituisce Scuole materne e laboratori per ragazze, accoglie bambini orfani od esposti alla tubercolosi e alla miseria morale e materiale, rende consapevoli i poveri dei propri diritti e li sostiene nel loro esercizio. L’operosa giornata terrena della Serva di Dio venne stroncata da un male incurabile, che ella accolse in spirito di cristiana espiazione e di attiva conformazione alla volontà di Dio, in perfetta e lieta coerenza alla scelta fondamentale della sua esperienza di fede. Il 19 aprile del 1976, nella Casa della Congregazione di Frascati, la Serva di Dio spirava piamente, nel compianto generale e nell’unanime convincimento della sua santità di vita. Essendosi diffusa grandemente la fama di santità della Madre Elisa, il giorno 19 aprile del 2002, si dava avvio al processo di canonizzazione , per evidenziarne l’eroicità delle virtù umane e cristiane. I resti mortali della Serva di Dio, dopo la “Ricognizione Canonica”, avvenuta il giorno 02 marzo 2003, riposano nella Cappella della Madonna del Carmine, nella Chiesa dell’Assunta(detta di San Francesco) in Longobardi.
L’autorizzazione alla promulgazione del decreto di venerabilità di suor Elisa Miceli è l’ennesimo passo per la gloria degli altari della suora cosentina, il cui ricordo e la cui devozione sono assai forti nel Tirreno e in tutta la diocesi.
Il Papa ha autorizzato anche la venerabilità dell’arcivescovo di Verona mons. Giuseppe Carraro, morto nel 1980. Gli altri sette sono: Andrea Szeptyckyj (al secolo: Romano Alessandro Maria), dell’Ordine di San Basilio, arcivescovo maggiore di Leopoli degli Ucraini, metropolita di Halyc, nato il 29 luglio 1865 a Prylbyci (Ucraina) e morto a Leopoli (Ucraina) il 1° novembre 1944; Agostino Ramírez Barba, sacerdote diocesano, fondatore della Congregazione delle Suore Serve del Signore della Misericordia, nato il 27 agosto 1881 a San Miguel el Alto (Messico) e morto a Tepatitlán (Messico) il 4 luglio 1967; Simpliciano della Natività (al secolo: Aniello Francesco Saverio Maresca), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati minori, fondatore della Congregazione delle Suore Francescane dei Sacri Cuori, nato a Meta di Sorrento (Italia) l’11 maggio 1827 e morto a Roma (Italia) il 25 maggio 1898. E ancora: Maria del Rifugio Aguilar y Torres, vedova Cancino, fondatrice della Congregazione delle Suore Mercedarie del Ss.mo Sacramento, nata a San Miguel de Allende (Messico) il 21 settembre 1866 e morta a Città del Messico (Messico) il 24 aprile 1937; Maria Teresa Dupouy Bordes, religiosa professa della Società del Sacro Cuore di Gesù, fondatrice della Congregazione delle Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, nata a Saint Pierre d’Irube (Francia) il 6 maggio 1873 e morta a San Sebastián (Spagna) il 26 maggio 1953; Isabella Méndez Herrero (in religione: Isabella di Maria Immacolata), suora professa della Congregazione delle Serve di San Giuseppe, nata a Castellanos de Moriscos (Spagna) il 30 agosto 1924 e morta a Salamanca (Spagna) il 28 dicembre 1953.