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Forse qualcosa è cambiato, a Livorno il Cosenza torna alla vittoria (0-3)
Due gol di Asencio (di cui uno in rovesciata) e l'altro di Bruccini fanno tornare il sorriso in casa Cosenza dopo 5 sconfitte di fila.
Le macchine ben collaudate e oliate non sono imperiture. Col tempo, avanza la ruggine, gli ingranaggi si inceppano, strisciano fischiando appesantendo tutto il movimento. Anche le gioiose macchine da guerra restano tali nelle intenzioni se non c’è fiducia tra chi indica la via da perseguire e chi materialmente le conduce. Piero Braglia lo scorso anno aveva terminato quel vero doppio miracolo, conquistare la B e mantenerla con la stessa rosa della Serie C. Due ottimi risultati, che forse andavano onorati con un altro modo di dirsi addio. Tipo, finire tutto lì a giugno 2019 ad impresa conclusa.
La vittoria che oggi il Cosenza ha riportato a Livorno, testimonia in modo palese che l’idillio di quella squadra era tempo remoto. Tra questa compagine e Braglia qualcosa non andava bene. Pierini che cavalca e prorompe continuamente (oggi) sulla destra, un altro calciatore rispetto a domenica. Il ritorno di Carretta dal primo minuto, sono elementi indicativi che il cambio era diventato qualcosa di inevitabile. Di Braglia resterà, eccome, il ricordo di quei mesi di tarda primavera di due anni fa e della stagione passata come momenti memorabili, confluiti nella B ritrovata nel momento più critico. Tuttavia, se tra generale e truppe non c’è intesa le Caporetto sono dietro l’angolo. Ad inizio campionato, un anno fa, su queste colonne si difese l’eventuale scelta di cambiare guida tecnica, ma la situazione era del tutto diversa.
Il Cosenza di Tutino, Palmiero e Dermaku aveva un’intesa ed un’identità precise. Si andava insieme compatti verso un preciso e concreto obiettivo. Le 5 sconfitte non potevano far rimanere tutti indifferenti in capo alla società (soprattutto in riferimento alle prestazioni del gruppo) e sorprende (come per le altre cose poco chiare) che ci sia voluto tutto questo tempo, protraendosi fino a metà febbraio. Bepi Pillon ha un compito oneroso, portare in salvo il Cosenza. La vittoria contro i labronici riapre tutto, perché arrivata con una prestazione da squadra vera, ma, va detto, davanti avevano appunto l’ultima in classifica. Il viaggio è ancora lungo.
Le scelte di Pillon e Breda.
Cambia allenatore e qualcosa si rivede. Innanzitutto Mirko Carretta, tornato titolare nel tridente assieme ad Asencio e Pierini. A centrocampo tornano le “gemelle mezz’ali” Bruccini e Sciaudoni in protezione del regista Kanouté. Idda e Capela la coppia dei centrali, con Casasola e D’Orazio sulle fasce. In panca restano Prezioso e Bàez. Roberto Breda risponde con il 4-2-3-1. Murilo, Rizzo, Maras agiscono sulla trequarti in appoggio a Braken, mentre Luci e Agazzi si adoperano a filtrare il flusso centrale di palloni calciati dal Cosenza.
Cosenza sei tu?
In una settimana il Cosenza sembra (ripetiamo, sembra) aver trovato l’anima. Difronte al modestissimo Livorno, anchilosato all’ultimo posto con la società di Spinelli in piene trattative (segretissime) per la cessione del club. A far male sono gli interni, Sciaudone e Bruccini che si aiutano con Carretta e Pierini nel dirimere le trame offensive. Al 9’ e al 22’ ci prova Sciaudone, Kanouté al 21’, ma alla mezz’ora esatta Raùl Asencio entra nel vivo della sua esperienza cosentina, che regge il confronto con Rivière. Da questa partita i Lupi escono anche con l’idea di avere due attaccanti formidabili. In due minuti, da solo, abbatte la formazione toscana. Pierini dalla trequarti gli scodella un traversone che lo spagnolo insacca in due tempi (il primo tiro Plizzari lo respinge, sul secondo però non c’è nulla da fare). Scaldato il settori ospiti, l’attaccante non si placa. Livorno imbambolato e alla deriva non resiste al contropiede di Carretta e al pallone che rimbalzava come nel flipper, buttato prepotentemente in porta dalla rovesciata di Asencio. L’errore, al 43’, di Rizzo davanti a Perina, innesca una nuova ripartenza dei rossoblù conclusosi con il terzo sigillo realizzato dalle “gemelle mezz’ali”. Sciaudone fa l’assist, Bruccini il gol.
I rossoblù ritrovano il sorriso.
A risultato acquisito con largo margine di vantaggio non resta che gestire. Nella ripresa si abbassano i ritmi, ma il Cosenza non cala mentalmente fino a precipitare. Il nervosismo dei labronici aiuta l’assediante. Agazzi al 25’ in pochi secondi si becca due cartellini gialli, uno per fallo ai danni di Sciaudone (in giornata propositiva), l’altro per le eccessive proteste di reazione. Qualche difetto la dietro rimane. Al 19’, se non fosse stato per Casasola Marras si sarebbe trovato a tu per tu con Perina e un minuto dopo, Del Prato sfiora il gol bandiera con un tiro in girata in area di rigore. Poi due pali colpiti, uno a testa: Bogdan, 32’ st e Sciaudone al 33’ st. Verso il 90’ fa il suo debutto in campo Raffaele Schiavi, forse lo si vedrà di più in campo?
FOTO DI COPERTINA DA IL TELEGRAFOLIVORNO.IT