Primo Piano
Foto che promuovono la Calabria
La cosentina Fabiola Caliò è testimonial di brand mondiali come Adobe e Huawei
Non chiamatela influencer, chiamatela “content creator”, ossia creatrice di contenuti. E aggiungete che è umile, timida, innamorata della sua Calabria e profondamente grata alla vita: si presenta così Fabiola Caliò, in arte glindaizabel, cosentina di origine e testimonial, con le sue fotografie, di brand di fama mondiale come Adobe e Huawei. Un cammino iniziato in maniera casuale, per una passione nata insieme a lei. «Ho sempre avuto una forte inclinazione artistica e, avendo un piccolo gruzzolo messo da parte, ho pensato di investirlo comprando una Reflex», spiega Fabiola. E continua: «Anche per la mia timidezza, mi attraeva la facilità con cui potevo esprimere la mia visione del mondo attraverso una lente. Così è scoppiata la scintilla: dopo aver preso in mano la macchina fotografica, non sono più riuscita a separarmene». Primi soggetti di questi scatti creativi, i panorami calabresi. «Sono molto innamorata della nostra Calabria», dice. E aggiunge: «Immortalare la mia terra mi ha permesso di ri-innamorarmi di nuovo di lei, come se la vedessi per la prima volta. Fotografare tutti i paesaggi che incontravo era per me spontaneo e naturale. Il mio canale Instagram è nato come spazio personale nel 2014 ed è poi diventato il posto in cui esprimere la mia cifra artistica, ma in modo assolutamente graduale, perché non ero incline all’idea di essere il soggetto delle mie stesse foto». Tra gli altri protagonisti degli scatti, anche i libri. «Sono stati una parte fondamentale della mia vita. Anche perchè nello stesso periodo in cui ho comprato la Reflex ho iniziato a scrivere sul mio blog letterario», racconta ancora. Durante il lockdown, nel momento in cui sembrava che il mondo dovesse fermarsi, la carriera di Fabiola ha spiccato ancora di più il volo. «Da freelance – spiega – vivo di collaborazioni occasionali. Quindi ho pensato che dovevo dar fondo alla mia creatività e mostrare una visione del mondo che non era così grigia come quella che stavamo vivendo». Una scelta coraggiosa premiata da Adobe: «Da marzo – racconta ancora – ho deciso di sperimentare nuove metodologie di editing e ho cominciato a taggare Adobe e Photoshop in queste foto più creative. Come un fulmine a ciel sereno, mi è stato proposto di pubblicare un mio scatto – che già per me è stata un’emozione incredibile – e, contestualmente, mi è stato chiesto di iniziare un progetto lavorativo insieme, partendo da una collaborazione che prevedeva la creazione di tutorial con immagini personalizzate». E prosegue: «L’idea di poter condividere la mia esperienza con principianti che potessero apprendere da me, che sono un’autodidatta e che mi sento ancora una principiante, mi ha riempito il cuore». E poi anche Huawei ha “scoperto” Fabiola. «Sempre durante il lockdown – dice – mi è stato chiesto di creare contenuti che promuovessero la creatività tra le mura di casa, in concomitanza con il lancio del P40 Pro. Ne ho approfittato per presentare le foto di luoghi in Calabria che avevo visitato in estate: in particolare, uno scatto di Scilla è stato ri-postato dalle pagine ufficiali tedesca e americana dell’azienda».Ma qual è il segreto di Fabiola? «Tutte le foto – rivela – prevedono una preparazione in pre e post-produzione e sono studiate a tavolino, tanto che in casa c’è un continuo viavai di mobili per creare il setup giusto. Dopo aver scattato, creo la magia. A volte, però, avviene il processo inverso: capita che un luogo mi ispira a tal punto da scattare una foto sperando poi di sistemarla come vorrei dopo. Questo mi porta a uscire sempre di casa con una valigia piena di abiti, specchi, libri e macchine fotografiche». E per chi vuole ispirarsi a lei? Fabiola ha un consiglio: «A chi vuole intraprendere la mia stessa strada, direi di non lasciarsi intimidire dall’ignoto o dalle salite che sembrano troppo ripide». E conclude: «Da creatrice di contenuti ho il privilegio di raccontare il mondo come lo vedo io e non come lo vedono gli altri».