Francesco di Paola, l’uomo del Mare

Ai pescatori e agli uomini del mare Papa Francesco, incontrandoli nei giorni scorsi, ha additato la figura del loro patrono San Francesco di Paola. Francesco è l’uomo del mare, una delle figure di santità più vicine a chi svolge questa antichissima professione, la cui origine risale alla notte dei tempi e che trova nel ‘Popolo della Bibbia’ uno degli aspetti dell’umano lavoro benedetto dal creatore. Gesù stesso sceglierà i suoi primi discepoli fra i pescatori, uomini del silenzio, dell’attesa e della pazienza che, in mare, sulla terraferma e nel loro lavoro, esprimono le dinamiche degli uomini saggi che sanno tessere ed annodare, che vanno alla ricerca del pescato, che, a volte, tornano delusi e non schiacciati, arrivano e partono con coraggio verso sempre nuove traversate. Sono gli uomini della meraviglia e della speranza. Potremmo dire che sono uomini dell’Avvento, che guardano in prospettiva e che scrutano il cielo e l’orizzonte, perché ci sarà il momento in cui arriverà la tempesta o dovranno sperimentare la terribile calma della bonaccia. Uomini che sanno intercettare il vento e spiegare le vele, insegnandoci a scegliere il vento giusto, il vento dello Spirito, per spiegare le vele della nostra vita, sapendole ritirare e sapendo ritirarsi, soprattutto quando il vento è troppo forte e si rischia di strapparle. I pescatori sono uomini di poche parole, non sono chiacchieroni, non sono gente del mercato. Ecco perché, forse, Gesù ha scelto i primi quattro discepoli tra la gente del mare, proponendogli di diventare pescatori di uomini. In San Francesco di Paola si ritrovano queste caratteristiche che sono diventate un carisma per l’ordine dei minimi e un richiamo per i calabresi: fiducia, coraggio, attesa, pazienza e prudenza, capacità di riassettare le reti e di riannodare i fili spezzati, voglia di mettersi in gioco anche dopo una nottata di delusione, durante la quale non si è pescato nulla. Francesco è l’eremita, è l’uomo del silenzio, che sa attrarre senza troppe parole e si lascia guidare dalle stelle della vita che sono le scelte virtuose e i percorsi scritti dal creatore. I pescatori sono uomini di unità, così ha detto Papa Francesco, perché in mare non si va mai da soli. Il mare infatti è il paradigma di quella traversata della vita che bisogna saper affrontare anche con pochi mezzi, ma con grande fiducia in Dio. Francesco di Paola, allora, diventa per noi, alle soglie di questo Avvento che precede il grande Giubileo della Speranza, la figura dell’uomo che non si scoraggia, che rimette la barca a mare per fare la sua traversata, che attende il momento giusto quando il mare è in tempesta. In questi giorni la Chiesa inizia un nuovo anno liturgico, con la celebrazione dell’Avvento e la Cei, nell’annuale messaggio, ci ha ricordato che, nonostante le difficoltà, siamo chiamati a fare una sempre “nuova esperienza della presenza del Signore Risorto, che ogni giorno viene, parla, giudica, sostiene e chiama a gettare la vita con Lui, sulla sua Parola, perché gli uomini non abbiano più paura di Dio, lo riconoscano lietamente come Padre, vivano da fratelli e come fratelli guardino al loro futuro”.