Francesco: “Stare accanto a chi ha bisogno”

In questo tempo di instabilità e di incertezze a livello sociale, politico ed educativo, siamo sgomenti per la dipartita di Papa Francesco, grande figura carismatica che si è fatta testimone della difesa dei poveri e degli ultimi. Il pontefice è stato segno di unità, di stabilità, di inclusione, un punto di riferimento per i capi di altre religioni, per i laici non cristiani e per tutti i cattolici sparsi nel mondo. In un certo senso eravamo preparati ma non pensavamo che, in breve tempo, ci avrebbe lasciati. Siamo stati un po’ colti di sorpresa dalla sua morte, come un fulmine a ciel sereno, ma l’insegnamento e l’eredità spirituale di Bergoglio ci ricordano che ogni evento negativo si trasforma in positivo, perché il centro della vita di ogni cristiano è Gesù, che ci rende capaci di accogliere il fratello che vive al nostro fianco. Dentro di noi si intrecciano emozioni, sentimenti, ricordi, ma è il momento di vedere con gli occhi della fede e della speranza questo evento doloroso. I vari insegnamenti di Papa Francesco, fondamentalmente, ci esortano a vivere in pienezza l’annuncio dell’Amore di Dio fatto uomo in Gesù, che si concretizza nell’uomo di tutti i tempi, senza fare distinzione di religione, di età, di provenienza e di cultura. Il solo obiettivo è quello di dar voce a chi non ce l’ha a causa della povertà, dei fondamentalismi e dei diritti negati, perché in ciascun uomo è impressa l’immagine di Dio. Fin dall’inizio del Suo Pontificato ha messo al centro della Sua missione la Parola di Dio, distribuendo in piazza San Pietro il Vangelo, non per arricchire la propria biblioteca, ma per dire a ciascun cristiano che il centro propulsore è la Parola di Gesù, che si fa concreta nell’accoglienza del povero e di chi necessita, non solo di pane ma anche di comprensione, di vicinanza, di conforto e di incoraggiamento, in momenti di solitudine e di difficoltà. Francesco si è sempre schierato a fianco dei più deboli e dei più vulnerabili, dei migranti e degli oppressi, mettendo in luce la missione profetica ed evangelica della Chiesa. Una Chiesa costituita da tutti i battezzati, che vivono la loro missione alla luce della propria personale vocazione, cercando in ogni modo di educare alla fede a alla speranza e testimoniando, con la propria vita, i dettagli e i particolari di chi guarda la Chiesa dal di fuori senza sporcarsi le mani, magari voltandosi dall’altra parte. I veri cristiani non possono permettersi di stare a guardare; devono rendersi attivi e creativi nel quotidiano facendosi prossimo e dando voce agli indifesi, perché Gesù ci ha raccomandato di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato. Francesco, in questi dodici anni di Pontificato, ha detto di farsi prossimità, di stare vicini a coloro della porta accanto, di rispettare e accompagnare chi vive nella fragilità, perché tutti sono nostri fratelli. Raccogliere l’eredità evangelica di Papa Francesco, nel cammino spirituale che ci porta ad essere testimoni credibili del Vangelo, vuol dire aiutare ed educare ai valori umani la nuova generazione, nel rispetto della dignità e dell’accoglienza del diverso in tutte le fasi  della vita umana, allargando i paletti della propria tenda su tutte le realtà circostanti.