Cultura
Giulio Ferroni ci racconta l’Italia con gli occhi di Dante
Alla foce del Crati l'autore incontra tutta la gloria e la bellezza del popolo bruzio
In questi giorni così incerti, la nostra certezza risiede nella luce della fede come priorità ontologica dell’uomo in cammino verso Dio e, senza, dubbio una delle “vie” che ci riconduce all’ineffabile bellezza di Dio è l’arte, in ogni sua forma, come questi versi di Dante “Se ‘l pastor di Cosenza, che a la caccia di me fu messo per Clemente allora. avesse in Dio ben letta questa faccia…” (Pg, III 124-126) in cui il poeta ha immortalato Cosenza nella “Commedia”; e non a caso, proprio con questa terzina, Giulio Ferroni esordisce il viaggio-racconto, tra letteratura e realtà, nella tappa dedicata alla gloriosa città dei Bruzi, nella sua pubblicazione “L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia”, alla sua seconda edizione nel febbraio 2020, pubblicata per i tipi della “La nave di Teseo+”, in collaborazione con la Società Dante Alighieri. Un tour compiuto realmente da Ferroni, in diverse località della nostra Penisola e che restituisce al lettore “una mappa del nostro paese illuminata dai luoghi che Dante racconta in poesia”.
Ferroni, in questa opera originale, ci confessa sin dall’introduzione di essere stato da sempre “catturato” dal modo in cui nelle terzine della “Commedia” sono evidenziati e descritti i luoghi fisici: e più l’autore nel corso degli anni le ripercorreva, come in una sorta di viaggio mentale e più, allo stesso tempo, in lui nasceva forte l’idea di visitare quelle località nell’oggi. E, in questo modo, inizia il viaggio di Ferroni che lo porterà ad attraversare lo stivale, da Nord a Sud, vivendo in prima persona il senso delle parole di Dino Campana “Tutta la poesia è poesia di movimento”.
L’esperienza del noto letterato e saggista italiano nella nostra Cosenza è stata arricchita dall’incontro con un suo allievo che è uno fra i figli più illustri dello scenario culturale e accademico bruzio, Nuccio Ordine, che come una sorta di Virgilio redivivo, condurrà Ferroni-Dante per le vie della città di Telesio, in un caleidoscopico cammino sciolto da confini spazio-temporali, che unisce e risana i confini che separano il centro storico bruzio con l’hinterland, con una particolare attenzione alla città di Arintha. Uno scorcio su Cosenza, narrato con gli occhi di un intellettuale curioso e ancora desideroso di lasciarsi affascinare e irretire dalle bellezze nascoste per le nostre vie, dense di strati di storia e di monumenti; un occhio di riguardo anche ai luoghi simbolo della contemporaneità bruzia come il Caffè Renzelli.
Il volume si presenta al lettore corposo, ma lo si legge con estrema facilità; e, in questi giorni di “clausura”, questo libro ci restituisce “pur tra fuggevoli immagini di uno smarrito presente, la profondità della nostra memoria”, alleggerendo le pareti delle nostre case e permettendo alla nostra mente di sorvolare, tappa dopo tappa, il nostro Bel Paese seppure, oggi, ci appare nella realtà squarciato da una terribile nuova “peste”. Un dono prezioso da vivere immersi nella lettura solitaria o condivisa, luogo dopo luogo, in un viaggio di famiglia…”tutti insieme appassionatamente”!