Grazie, papa Francesco, per il tuo esempio, il tuo amore, la tua fede

Oggi ci sentiamo meno soli. Il Santo Padre domenica 15 marzo ha pregato dinanzi all'immagine della Salus Populi Romani e del Crocifisso miracoloso in via del Corso. 

Sì, il gesto di papa Francesco è stato davvero eccezionale. A piedi, nella Roma deserta, prima a Santa Maria Maggiore e poi nella chiesa di San Marcello al Corso, per invocare il Signore. 

Da me e da quanti condividiamo la passione per Cristo e per la “penna”, da quanti seguiamo le vicende delle Chiesa, un sentito ringraziamento a questo anziano uomo che, mentre dilaga l’epidemia, è per le strade solo con la sua fede. Oggi, caro papa Francesco, ci sentiamo meno soli; oggi si sentono meno soli quelli che non hanno potuto partecipare all’Eucarestia, quelli che non si sono nutriti del corpo di Cristo. con te 

Ti abbiamo visto viandante, e il nostro cuore si è unito al tuo. Si è unito davvero, perché in te abbiamo visto Gesù stesso che guarda ai nostri balconi, ai nostri portoni, ai nostri cuori. In questo tempo di quaresima, sei entrato anche tu nel deserto, e, come il Maestro, hai detto: “a Dio solo renderò culto”. Hai abbracciato Roma, l’Italia, il mondo intero. Sei andato dalla Madre, la salvezza del popolo romano, la salute degli infermi, la consolatrice dei sofferenti; hai venerato Cristo Crocifisso, il simulacro miracoloso del centro della città eterna. 

Ci sono tornate in mente le tue parole del 13 marzo 2013: “la Chiesa che presiede nella carità tutte le Chiese”. Oggi sei stato vescovo e popolo!

Non è vero che eri solo, papa Francesco, con te c’eravamo tutti noi, c’erano i sacerdoti, c’erano gli ammalati, gli impauriti. Forse c’erano anche quelli che non credono, che magari si sono sorpresi dal vederti senza mascherina, ma con così grande fede. No, non sei stato un “don Abbondio”, come hai chiesto nel tuo Angelus, hai dato l’esempio del coraggio, della pietà, dell’amore. 

Hai portato a Gesù le nostre preghiere. Grazie, Francesco.