Chiesa
Guadagnarsi la Gmg con le opere di misericordia
Nel suo Messaggio per la XXXI Gmg che si celebrerà a Cracovia dal 25 al 31 luglio 2016, Papa Francesco offre ai giovani di tutto il mondo le coordinate per diventare "apostoli della misericordia''. E lo fa in modo concreto: "Vorrei proporre per i primi sette mesi del 2016 di scegliere un'opera di misericordia corporale e una spirituale da mettere in pratica ogni mese". Il modello di vita di santa Faustina.
Riscoprire le opere di misericordia corporale e spirituale per essere “strumenti” della misericordia di Dio “verso il nostro prossimo”. Nel suo Messaggio per la XXXI Gmg che si celebrerà a Cracovia dal 25 al 31 luglio 2016, Papa Francesco offre ai giovani di tutto il mondo le coordinate per diventare “apostoli della misericordia”. E lo fa in modo concreto, partendo proprio dal tema della Giornata, “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” che di fatto inserisce Cracovia nell’Anno Santo della Misericordia, trasformandola in un vero e proprio Giubileo dei Giovani. Un programma di vita. La misericordia, per Francesco, è “un programma di vita molto concreto ed esigente perché implica delle opere… Non è ‘buonismo’, né mero sentimentalismo”. In essa “c’è la verifica dell’autenticità del nostro essere discepoli di Gesù, della nostra credibilità in quanto cristiani nel mondo di oggi”. Credibilità che fa rima con concretezza. La misericordia di Dio, il cui “segno più eloquente è la Croce”, è “molto concreta e tutti siamo chiamati a farne esperienza in prima persona” scrive il Papa che, a riguardo, cita un episodio della sua gioventù, quando a 17 anni, un giorno, prima di uscire con gli amici, si fermò in Chiesa. “Lì – ricorda – ho trovato un sacerdote che mi ha ispirato una particolare fiducia e ho sentito il desiderio di aprire il mio cuore nella Confessione. Quell’incontro mi ha cambiato la vita! Ho scoperto che quando apriamo il cuore con umiltà e trasparenza, possiamo contemplare in modo molto concreto la misericordia di Dio. Forse qualcuno di voi ha un peso nel suo cuore e pensa: Ho fatto questo, ho fatto quello…. Non temete! Lui vi aspetta! Lui è padre”. Da qui l’invito del Pontefice a “scoprire il confessionale come il luogo della misericordia”. Nel concetto biblico di misericordia, trattato nel messaggio, Francesco include anche “la concretezza di un amore che è fedele, gratuito e sa perdonare”. Perché è su questo terreno che “saremo giudicati”. Il Papa non fa sconti ai giovani. Anzi, alza loro l’asticella della proposta di vita cristiana. “Saremo giudicati sulle opere di misericordia… Vi invito perciò a riscoprire le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”. Come fece nella sua vita santa Faustina, “umile apostola della Divina Misericordia nei nostri tempi”, portata come esempio ai giovani ai quali rivolge anche un ulteriore cammino di preparazione verso Cracovia: “a voi, che siete molto concreti, vorrei proporre per i primi sette mesi del 2016 di scegliere un’opera di misericordia corporale e una spirituale da mettere in pratica ogni mese”. Tra queste una delle “più difficili da mettere in pratica, è quella di perdonare chi ci ha offeso, chi ci ha fatto del male, coloro che consideriamo come nemici”. “Incontro tanti giovani – dice Francesco nel messaggio – che dicono di essere stanchi di questo mondo così diviso, in cui si scontrano sostenitori di fazioni diverse, ci sono tante guerre e c’è addirittura chi usa la propria religione come giustificazione per la violenza. Dobbiamo supplicare il Signore di donarci la grazia di essere misericordiosi con chi ci fa del male”, perché “l’unica via per vincere il male” è la misericordia. “La giustizia è necessaria, eccome, ma da sola non basta. Giustizia e misericordia devono camminare insieme”. “Non abbiate paura”. E alla fine di questo cammino c’è “Gesù misericordioso” che “vi aspetta”. Ritorna forte l’invito: “non abbiate paura di fissare i suoi occhi colmi di amore infinito nei vostri confronti e lasciatevi raggiungere dal suo sguardo misericordioso, pronto a perdonare ogni vostro peccato, uno sguardo capace di cambiare la vostra vita e di guarire le ferite delle vostre anime. Lasciatevi toccare dalla sua misericordia senza limiti per diventare a vostra volta apostoli della misericordia mediante le opere, le parole e la preghiera, nel nostro mondo ferito dall’egoismo, dall’odio, e da tanta disperazione”.