Editoriali
Ho toccato un uomo. Una poetica pasquale…
Un incontro silenzioso, che solo chi ha occhi e cuore attenti può cogliere.
Ho toccato un uomo! Nonostante la distanza sociale, i guanti, le mascherine, la paura, la preoccupazione, ho toccato un uomo. L’ho dovuto fare, perché dovevo dargli una mano. In realtà, lui non mi ha neanche visto, perché, nel farlo, sono stato davvero delicato. Ma un giorno se ne accorgerà, spero. Spero il prima possibile, perché, se non se ne accorgesse, dovrò ricominciare tutto da capo.
Ricomincerò da capo con piacere, se ce ne sarà necessità. No, non sarà un evento eclatante, né un terremoto né una carestia né un’epidemia. Quello che è stato davvero importante, per chi se ne è accorto, è già avvenuto da un pezzo.
Sarò ancora silenzioso, senza pretendere che qualcuno mi noti; anzi, chiunque potrà avere il diritto di essere distratto. Ma di chi sarà più attento, sarò davvero felice. Vuol dire che non avrà avuto paura di essere toccato.
Mi hai visto, almeno tu? O hai bisogno che srotoli un altro po’ la pietra?