I delegati alla scoperta di Firenze

Questo pomeriggio l'incontro con la città 30 siti sono stati scelti per percorsi di confronto, riflessione e catechesi.

Mattinata di grande lavoro per i delegati al Convegno di Firenze. Dopo la preghiera ecumenica presieduta da monsignor Nunzio Galantino e relazioni inaugurali della giornata all’insegna della riflessione sul dialogo interreligioso e delle possibili proposte per costruire un mondo di maggior pace e coesione fra le fedi, i delegati di sono nuovamente dvisi nelle aule.

Tavoli da dici persone. Dieci tavoli per ogni aula, contrassegnate dalle lettere alfabetiche. In gioco, la continuazione del lavoro iniziato già ieri, grazie ai coordinatori dei gruppi. Al termine dei lavori, prima di una diversa suddivisione in tavoli da cento persone, i “facilitatori” hanno letto le proposte che sono state presentate dai diversi gruppi. I verbali di lavoro sono brevi, giurano alcuni delegati, ora bisognerà fare un lavoro di sintesi. Le impressioni, comunque, continuano ad essere buone. Lo stile di ascolto e dialogo nel concreto auspicato da papa Francesco e fatto proprio dalla Chiesa italiana piace e, a quanto pare, produce anche risultati.

Nel pomeriggio, uno dei momenti più attesi: i convegnisti visiteranno la città di Firenze e avranno l’occasione, a gruppi, di sostare in 30 siti del territorio cittadino, scelti dalla diocesi locale come “buone prassi” o espressione della bellezza e dell’arte fiorentina. Così, ci sarà chi visiterà il Battistero della Cattedrale, per tuffarsi nell’arte della chiesa madre cittadina e poter comprendere, a partire da essa, un po’ come ha voluto fare anche papa Francesco, l’uomo a partire dalle meraviglie dell’espressione umana che la città presenta. Diversi i percorsi anche alla scuola dei santi fiorentini e degli uomini laici, impegnati, anche politicamente attivi. Per ogni sito, un confronto a più voci, grazie anche all’impegno della diocesi di Firenze. un percorso è stato attivato anche per i giovani, e altri presso alcune opere segno della carità della Chiesa locale. A proposito dei giovani, gli organizzatori hanno sottolineato come la loro presenza sia diffusa e capillare all’interno del convegno. In ogni tavolo c’è stato un qualche giovane e, fra tutti, è stato allestito anche un tavolo di soli giovani, grazie anche all’impegno del Servizio nazionale di Pastorale Giovanile.