I media parlano della Chiesa quando si occupa degli ultimi

Presentati i primi risultati di una indagine sul rapporto "Chiesa e dibattito pubblico" coordinata dalla docente Rita Marchetti dell'Università di Perugia.

I mass media ‘costruiscono’ e amplificano i fenomeni sociali o li ‘colgono’ soltanto? Perché in una società sempre più secolarizzata i temi della religione occupano sovente le prime pagine dei quotidiani e hanno il loro bel spazio negli scambi su internet? Quando la religione fa più notizia, è maggiormente ‘notiziabile’? Quali sono le figure religiose più al centro dei riflettori dei media?

Ecco alcuni degli interrogativi che hanno animato l’interessante Convegno su “Religione, media e spazio pubblico”, svoltosi all’Università di Perugia il 6 marzo scorso, in occasione della presentazione dei primi risultati di un’ampia e documentata ricerca tesa ad analizzare la copertura giornalistica della Chiesa cattolica in Italia sulle principali testate a diffusione nazionale, in diversi formati: 5 quotidiani che vanno per la maggiore (e i loro relativi siti web), 5 testate che pubblicano esclusivamente online. Coordinatrice dell’indagine è stata la prof.ssa Rita Marchetti, docente al Dipartimento di Scienze Politiche di quell’Ateneo, che ha introdotto i lavori.

Ciò cosa emerge da questo prezioso confronto? Anzitutto che i media parlano della Chiesa e della religione soprattutto quando esse si occupano degli ‘ultimi’, dei gruppi sociali più vulnerabili ed emarginati, riconoscendole dunque una competenza specifica su campi particolari. In secondo luogo, che gli stessi media ‘cavalcano’ perlopiù temi ecclesiali e religiosi dal forte tenore ‘divisivo’, quelli che creano sconcerto nell’opinione pubblica, dividono le coscienze; come è tipico dello spazio dedicato oggi alla questione migratoria e ai dilemmi della biotica. Per contro, scarsa attenzione viene riservata ad argomenti, pur socialmente assai rilevanti (com’è il caso dei temi del lavoro e dell’occupazione), che tuttavia vengono considerati più di routine che capaci di portare delle novità nel dibattito pubblico. Tra gli attori ecclesiali che ottengono maggior copertura mediatica la parte del leone è svolta certamente da Papa Francesco, anche se una crescente attenzione viene riservata al clero di base, per la sua particolare vicinanza alle fasce più deboli della popolazione o per le iniziative di cui si rende protagonista nelle realtà locali e tramite i social media. Il Convegno è stato impreziosito dalla presenza del Card. Bassetti, Presidente della CEI e vescovo di Perugia, che nel ricordare che i contenuti e il modo di comunicare un messaggio rivestono per la Chiesa un’importanza fondamentale, ha affermato che “comunicare una notizia, o meglio, annunciare al mondo un messaggio è sempre una forma di carità”.

Franco Garelli

docente di sociologia delle religioni all’Università di Torino