I Messaggi ufficiali per l’VIII Centenario della Cattedrale (3/3)

Il saluto del Sindaco di Cosenza Avv. Franz Caruso

Intervento del Sindaco di Cosenza

Avv. Franz Causo

Cattedrale di Cosenza 30 gennaio 2022

 

Eccellentissimo Nunzio,

Eccellenza reverendissima monsignor Nolè,

Autorità

“E’ un grande onore per me porgere il saluto della città a voi tutti in una circostanza così importante e solenne. Cosenza vive una giornata indimenticabile che resterà a lungo scolpita nella sua memoria perché, attraverso la sua storia, si predispone ad accogliere il suo futuro, i cui prodromi sono rappresentati dall’anno giubilare che si apre quest’oggi e che andrà avanti fino al 12 febbraio del 2023. L’apertura del Giubileo, indetto per celebrare l’ottavo centenario della consacrazione della Cattedrale, ci fa riscoprire questo simbolo di fede, che è, al tempo stesso, un elemento essenziale e fortemente identitario di ogni cittadino che appartiene alla nostra comunità. La Cattedrale è, infatti, non solo il luogo dove si manifesta e si estrinseca la devozione dei cosentini, ma è anche il cuore pulsante di quella Cosenza storica nella quale albergano sentimenti di autentica fierezza ed orgoglio nell’appartenere ad una comunità che ha il vanto ed anche la fortuna di avere tra le sue eccellenze architettoniche e culturali un edificio di questa grandezza. Non è un caso che ancora oggi i nostri anziani quando devono indicare la Cattedrale la chiamino, come avveniva tanto tempo fa, “la Chiesa Madre”, perché è la chiesa che ha generato tutte le altre. Fino al 1600, infatti, era l’unica parrocchia della città.

Siamo grati al Nunzio Apostolico per essere qui nella nostra città, e siamo profondamente onorati della sua presenza, così come avvertiamo l’esigenza di esprimere la nostra gratitudine all’Arcivescovo, Monsignor Nolè e a tutta la Diocesi, per aver voluto condividere, sin dal primo momento, con l’Amministrazione comunale, tutte le attività propedeutiche all’apertura dell’anno giubilare. Questo per noi è motivo di grande orgoglio e riconoscenza. Fa veramente un certo effetto ritrovarsi qui 800 anni dopo quel 30 gennaio del 1222, quando, al termine dell’opera di ricostruzione avvenuta a seguito del terremoto del 1184 e affidata al Vescovo Luca Campano, avvenne la consacrazione della Cattedrale da parte del legato pontificio di Papa Onorio III, il cardinale Nicola de’ Chiaromonti, vescovo di Frascati, alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia che, per l’occasione, volle far dono alla città, della preziosissima Stauroteca, custodita solitamente nel Museo Diocesano e che oggi è presente in tutto il suo splendore, proprio qui, dove ci troviamo in questo momento. Al di là della odierna solennità, volgere lo sguardo all’interno della Cattedrale e tutt’intorno, procura sempre un’emozione e una sensazione di assoluta unicità e quasi di piacevole smarrimento. Nella Cattedrale è, infatti, conservata gran parte della memoria della città: un preziosissimo scrigno che custodisce lo spirito di ogni cosentino. In una delle cappelle barocche della Cattedrale di Cosenza, quella dedicata alla Madonna del Pilerio, patrona della città ed alla quale i cosentini sono devotissimi, si trova custodita, dal 1607, l’icona bizantina del XII secolo, raffigurante la Madonna che allatta il Bambino. Nel breve excursus sulle presenze che caratterizzano la storia della Cattedrale e che si è andata sedimentando lungo questi ultimi otto secoli, non va, inoltre, sottaciuto anche quel respiro storico europeo che si può cogliere nel monumento funebre di Isabella d’Aragona, sepolta a Saint-Denis, città con la quale si sta avviando un gemellaggio culturale che speriamo veda presto la luce. Una portata europea rinvenibile anche nel fatto che nella Cattedrale di Cosenza sono sepolti sia il figlio di Federico II (Enrico VII di Germania) che i compagni calabresi dei Fratelli Bandiera. Riscoprire questo valore europeo significa affrancare la nostra comunità da una sorta di provincialismo restituendoci una dimensione storica di più ampio respiro che ci appartiene e che ci fa uscire da ogni forma di marginalità. Le celebrazioni dell’ottavo centenario della consacrazione della Cattedrale non si esauriranno con la solenne cerimonia di oggi, ma andranno avanti per un anno intero grazie ad un fitto calendario di eventi, che coniugheranno la dimensione prettamente religiosa e liturgica con quella più propriamente laica, storica, artistica, culturale e sociale che, come la prima, dovrà coinvolgere tutta la città. Questa importante ricorrenza, infatti, deve appartenere a tutti e tutti devono percepire questo evento come un momento importante della propria esistenza, ma anche della storia presente della loro città. A questo proposito vorrei rivolgere un particolare ringraziamento all’Associazione “8Cento Cosenza”. Consentitemi a questo punto di rivolgere un accorato pensiero a chi si è speso in prima persona perché questa visione, così pregna di bellezza e di valore storico ed artistico, si materializzasse ai nostri occhi, divenendo, in questi otto secoli, la sede per destinazione delle celebrazioni cui oggi è stato dato l’avvio. Non bisogna, infatti, dimenticare tutte quelle vite, magari umili, ma così piene di dignità, che, attraverso il lavoro, hanno concorso, in quel tempo lontano, ad edificare la Cattedrale, pietra su pietra : gli scalpellini, i muratori, i falegnami e tutti quei manovali senza la cui opera questa maestosità non avrebbe visto la luce e a Cosenza oggi, forse, si sarebbe raccontata un’altra storia”.