I settimanali cattolici colorano piazza San Pietro.

50esimo anniversario dei settimanali cattolici celebrato con la partecipazione delle testate diocesane all'udienza giubilare.

La Federazione italiana settimanali cattolici si ritrova a Roma nell’anniversario del 50esimo anno dalla sua costituzione. Luogo: piazza San Pietro, fulcro del Giubileo della misericordia voluto dal Papa. Spira un’ aria mite, cielo plumbeo. Francesco Zanotti, presidente Fisc, ai nostri microfoni (intervista disponibile sulla nostra pagina Facebook ) sottolinea come “i giornali cattolici hanno qualcosa da dire all’uomo disperato, essendo un compagno di viaggio ed ergendoci noi a punto di riferimento”. In piazza San Pietro tanti direttori di giornali, redattori, collaboratori, lettori tutti accomunati dalla fede, dalla passione dell’informazione religiosa e sociale. “È una festa tra i giornali e i loro lettori. Attendiamo che il Papa ci indichi la strada da seguire – aggiunge Zanotti -. Siamo in 6000, oltre a festeggiare pensiamo al futuro avendo un occhio attento alle persone, mantenendo il giusto equilibrio e la voglia di guardare in alto oltre le stelle”. Davvero migliaia i settimanali in piazza. Da ogni angolo d’Italia, da Cesena, Pesaro, Brescia, Cosenza. Gruppi di giornalisti lettori capeggiati dal loro direttore. Anche il direttore del “Nuovo Giornale” di Piacenza annota come la giornata sia stata ricca di emozioni : “essere qui oggi vuol dire ritrovare e ricaricare le giuste motivazioni. Questo non è un lavoro, ma una missione. Il Papa parla di una chiesa in uscita. Da parte nostra dobbiamo ammodernarci crescendo in modo costante con le nuove tecnologie trasmettendo il messaggio evangelico”. Per il caporedattore del settimanale “il Nuovo” di Pesaro e Urbino elemento importante è la partecipazione: “abbiamo cercato di coinvolgere tutti i collaboratori e lettori possibili per questo importante evento. Siamo un giornale che può contare su tanti collaboratori e anche su un detenuto che, dal carcere, invia i suoi articoli. Infatti facciamo un giornale del carcere raccontato da persone dall’interno”. Elemosina-ricorda papa Francesco – “significa misericordia e non bisogna solamente dare la moneta, ma fermarsi a parlar e chiedere quale è il bisogno di chi si serve”. Per il Papa, l’elemosina esprime la capacità di sacrificio, di rinuncia. Da qui l’invito alle mmme a educare i figli proprio con lo spirito dell’offerta all’altro come rinuncia a qualcosa di caro. Per tutti un messaggio chiaro: “si è più beati nel dare che nel ricevere”.