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Il Brescia ribalta il Cosenza (2-3).
Dopo un primo impeccabile, i Lupi calano nella ripresa e io Brescia ne approfitta. Seconda sconfitta di fila.
Non si può perdere così, stanno pensando tifosi e calciatori rossoblu. Un Cosenza a due velocità incappa nella seconda defezione consecutiva, dopo aver giocato un primo tempo quasi “sontuoso”. Brescia bloccato nel gioco, le catene laterali pianificate da Braglia avevano anchilosato la squadra di Corini. Doppio vantaggio e giù negli spogliatoi. Al rientro dallo spogliatoio, il Brescia è entrato con il coltello tra i denti. Svanita la costruzione tattica rossoblù, Tonali ha potuto spaziare in mezzo al campo e le Rondinelle hanno preso il volo battendo per 3 volte in pacchiata. Nel discorso va inserito il comportamento dell’arbitro Dionisi in alcune situazioni, come il gol di Spalek e il presunto rigore non dato a seguito dell’atterramento in area di Tutino. Vicini alla vittoria, il Brescia ha superato sulla linea il Cosenza. 3 punti che lo consolidano in testa al campionato, mentre l’unico rischio per i Lupi è quello di essere agganciato dall’Ascoli in classifica.
Brescia bloccato.
Braglia ha preparato la partita impostandola sulla vittoria del Cittadella del 2 marzo scorso. Roby Venturato in quella circostanza approfittò sia del momento infruttuoso del Brescia, dal punto di vista della prestazione, sia delle difficoltà dei lombardi nel contenere calciatori tonici, dinamici, forti nei dribbling. In quel caso, Schenetti e Settembrini mandarono in totale confusione la retroguardia biancazzurra. Braglia ha deciso di non mettere un marcatore fisso su Tonali (come ha fatto Corsini con Spalek su Palmiero), ma ha corso il rischio decidendo di rafforzare le fasce. Dunque, il regista delle Rondinelle ha potuto smistare qualche pallone in profondità per i terminali Torregrossa e Donnarumma, ma numericamente residuali. Baez ed Embalo con la fluidità centrale di Tutino (bravo a non dare punti di riferimento), aiutati dalle sovrapposizioni da dietro di Legittimo e Bittante. I due goal nascono da questa impostazione. 18’ Legittimo scodella al centro un pallone, Romagnoli pasticcia due volte: da il pallone a Bruccini e devia il suo tiro in porta. Al 27’ di nuovo il terzino sinistro scambia con Baez e trova in area la testa di Embalo. Alfonso prova la parata in tuffo, ma il pallone è alto. Due a zero Cosenza.
Pecca del primo tempo: Palmiero.
I Lupi impediscono l’esecuzione del gioco degli ospiti. Dopo i due goal, i padroni di casa abbassano leggermente la concentrazione commettendo alcuni errori. Verso la mezz’ora Sciaudone sbaglia un passaggio e innesca il contropiede del Brescia che non interferisce sul risultato. Al 42’ Spalek fa registrare sul tabellino delle statistiche il primo tiro in porta delle Rondinelle: Perina vola come un gatto e di pugno rinvia in angolo. 12 minuti antecedenti all’azione appena descritta, Palmiero viene atterrato bruscamente da Tonali. Giallo per il regista lombardo, mentre Palmiero è stato costretto a lasciare il terreno di gioco (al suo posto Mungo). Per la disperazione, il partenopea scalcia un paio di bottigliette a margine dell’area di rigore di Braglia. Segno che voleva continuare a giocare.
Si sveglia il Brescia.
Il panico della seconda sconfitta di fila fa strillare le sirene bresciane. Gli uomini di Corsini si rendono consci del rischio-sorpasso palermitano di lunedì sera. Dopo un cross di Sabelli sventato da Perina, Spalek all’ottavo accorcia. Nuovo traversone del terzino e deviata in porta del trequartista. L’arbitro non ha ravvisato la posizione di fuorigioco. A proposito di scelte arbitrali, il Cosenza tuona contro Dionisi di L’Aquila per un rigore non fischiato a Tutino, atterrato in area da Romagnoli. Tuttavia, la vittoria inizia a sfuggire al Cosenza allorquando gli stormi delle Rondinelle riescono a liberarsi della morsa tattica di Braglia. Il Cosenza si appiattisce troppo sulla propria metà campo, mentre il Brescia si impossessa del campo. Dermaku e Capela da soli non possono resistere alla qualità delle punte Torregrossa e Donnarumma, avvantaggiati dalla caduta dei centrocampisti rossoblù. Al 29’ Sciaudone, molto stanco, atterra Donnarumma in area. Rigore netto che viene e realizzato dallo stesso capocannoniere del campionato (al gol dopo un digiuno durato due giornate), anche se Perina aveva indovinato l’angolo. Il Brescia completa l’operazione “remuntada” con la rete di Bisoli nel finale, su assist di Donnarumma.