Il card. Battaglia a Reggio Calabria: Giubileo e giustizia sociale

La lectio del vescovo di Napoli nella Cattedrale reggina. Doversi i temi affrontati legati all’Anno Santo

“Una chiamata a riscoprire il senso profondo e autentico del Giubileo è quella di restituire libertà, dignità e speranza a ogni essere umano e risanare la terra ferita perché torni a essere luogo della promessa e dell’incontro tra l’umano e il divino”. Lo ha detto il 25 marzo il card. Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, intervenendo nella cattedrale di Reggio Calabria all’incontro del percorso giubilare diocesano. Il tema affrontato dal porporato è stato “Il Giubileo: la sfida per un’autentica giustizia sociale”. “Non posso parlare di Giubileo senza parlare di persone, non so immaginare il riposo della terra, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi, senza legarli strettamente ai volti, ai nomi e alle persone che incontro ogni giorno”, ha detto il card. Battaglia. “Non posso pronunciare queste parole se non pensando ai tanto difficili e spesso tormentati percorsi di restituzione di giustizia sociale per i quali mi sento chiamato a sporcarmi le mani per provare a intravedere il volto di Dio nascosto dietro ogni ferita, ogni ingiustizia, ogni fragilità umana”. Soffermandosi ampiamente sulle questioni ambientali, citando più volte la Laudato Si’, il vescovo di Napoli ha evidenziato che “avremmo davvero bisogno di un grande giubileo della terra, continuare a coltivare un’alleanza con essa. “Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di fermarci per riconciliarci davvero tutti con questa nostra madre, di respirare piano, di curare insieme le ferite, perché forse solo così potremmo curare le nostre, attraverso la pazienza luminosa della cura capace di trasformare la sofferenza in una nuova speranza”. Ripercorrendo alcune tragedie a carattere ambientale avvenute in terra calabra, il porporato di origine catanzarese ha ricordato che “noi gente di Calabria sappiamo benissimo che cosa significa rimboccarsi le maniche e iniziare da capo”. “La madre terra va rispettata, amata e non ferita. E vanno rispettati e accolti quanti da un angolo all’altro del pianeta fuggono da furie così devastanti”, ha detto con riferimento ai migranti climatici. Dopo aver parlato dei giovani in fuga dalla Calabria, il card. Battaglia si è invece soffermato sui fenomeni di criminalità organizzata. “La carenza di sviluppo economico, sociale e civile, costituisce l’humus ideale e per l’affermazione e il consolidamento delle organizzazioni mafiose”. Per questo, “la lotta alla ‘ndrangheta e a ogni forma di criminalità organizzata, se vogliamo che sia incisiva ed efficace, deve percorrere ei sentieri di una profonda, rinnovata ed estesa giustizia sociale oltre che incisivi processi culturali”.