Chiese di Calabria
Il card. Pizzaballa alle nostre domande: “la comunità internazionale ci aiuti a superare le divisioni”
La visita del porporato, patriarca latino di Gerusalemme, al santuario delle Cappelle di Laino Borgo. "Siamo in una fase importante, l'ultima fase dei negoziati". Il nostro servizio dalla "Piccola Gerusalemme", suggestivo santuario con 16 cappelline, nella diocesi di Cassano all'Jonio.
Il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha visitato il santuario della Madonna dello Spasimo di Laino Borgo, nella diocesi di Cassano all’Jonio, dove ha reso una testimonianza. Ha risposto alle domande che gli abbiamo posto.
Eminenza, è possibile oggi in Terra Santa un negoziato senza spargimento di sangue?
Il negoziato è possibile. Da ottobre c’è un negoziato, che però non ha prodotto granché, a parte a novembre scorso quando ci fu il rilascio di un certo gruppo di ostaggi. Ma poi subito dopo i risultati sono stati fermi. Siamo in una fase importante, l’ultima fase di negoziati. Se salta questa diventa poi difficile in futuro riprenderci. Per questo dico che siamo all’ultimo treno. Se perdi altri treni poi altri non ce ne sono. C’è bisogno di desiderio di venirsi incontro, di compromessi.
Ci sono possibilità in positivo?
Siamo in un punto dirimente, di svolta. Se si vuole le parti si possono riconciliare ma è anche possibile che tutto salti. Siamo davvero in una fase molto delicata.
Sentite la vicinanza della comunità internazionale?
La comunità internazionale c’è. Non posso dire che quello che sta accadendo in Terra Santa non è percepito all’esterno, perché ci sono tante manifestazioni nel mondo, da una parte e dall’altra. C’è un interesse e una partecipazione, che però ripercorre le stesse divisioni che abbiano noi. Invece avremmo bisogno che la comunità internazionale ci aiutasse a superare le divisioni. C’è una vicinanza che però in questo momento non ci sta aiutando molto. ———————————————————————
MONS. SAVINO: IL 7 OTTOBRE HA GRAFFIATO LE NOSTRE COSCIENZE “Il 7 ottobre ha graffiato violentemente la coscienza di tutti”, ma “la Terra Santa ha bisogno di testimoni di pace”. Lo ha detto ieri mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, aprendo l’incontro – testimonianza con il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, svoltosi al santuario della Madonna dello Spasimo (detto Delle Cappelle) di Laino Borgo (CS). Il Santuario ha un particolare legame con Gerusalemme, perché nel complesso ecclesiale ci sono 16 cappelline che riproducono e significano eventi della Passione del Signore. “Ci sono tutti gli elementi umani per scoraggiarci rispetto a quello che sta accadendo in Terra Santa – ha detto mons. Savino – ma guai se lo facessimo. Insieme possiamo sognare un mondo alto e altro. E noi per Gerusalemme sogniamo la pace”.All’incontro è intervenuto mons. Donato Oliverio, vescovo di Lungro degli Italo – albanesi. “La pace si costruisce sulla fraternità, sull’incontro, e potersi incontrare come Chiese è fondamentale”.All’incontro ha partecipato anche mons. Vincenzo Calvosa, vescovo di Vallo della Lucania e originario di Laino Borgo.———————————————————————
CARD. PIZZABALLA: SIAMO IN UNA FASE DRAMMATICA DELLA VITA DEL PAESE “Siamo in una fase drammatica della vita del Paese, con un impatto enorme nella vita della popolazione. La popolazione è ancora sotto shock”. Lo ha detto il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, intervenendo al santuario della Madonna dello Spasimo di Laino Borgo (Cs) a un incontro – testimonianza organizzato dalla diocesi di Cassano all’Jonio. “L’impatto che questa guerra ha avuto e sta avendo è senza precedenti – ha detto il porporato, il quale ha evidenziato che “i due popoli sono ancora nella fase traumatica. Gli israeliani non si sono sentono più sicuri a casa loro e i palestinesi hanno il trauma di essere cacciati dalla loro patria”. Il card. Pizzaballa è tornato a parlare dei negoziati: “È molto difficile che i negoziati funzionino se non c’è un minimo, di desiderio di compromesso”, confermando che “siamo all’ultimo treno”. Descrivendo lo stato dei territori, soprattutto quella igienico – sanitaria, il Patriarca ha richiamato alle condizioni di Gaza, che è “un mare di liquame”, e ha descritto “scuole chiuse, famiglie asseragliate nel complesso parrocchiale, nelle aule scolastiche e per strada”. Soffermandosi sul ruolo della comunità internazionale, il card. Pizzaballa sostiene che “il ruolo degli Stati Uniti e della comunità internazionale è difficile perché l’impatto emozionale è ancora molto profondo nella popolazione”.