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Il Cardinale Amato a Mendicino: il linguaggio dei cristiani è la carità
La comunità di Mendicino ha accolto il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi nella nuova Chiesa Cristo Salvatore. Il Cardinale nell'omelia ha approfondito l'aspetto eucaristico dell'avvento, la stagione dell'attesa. Il parroco don Enzo Gabrieli ha ringraziato il Cardinale per il dono della sua presenza in mezzo ai suoi fedeli.
Una chiesa gremita, oggi, ha accolto con gioia il Cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione dei Santi a Mendicino. Una comunità in festa che ha avuto il dono di iniziare il nuovo anno liturgico e l’inizio dell’Avvento con la presenza del prefetto della Congregazione dei Santi nella nuova Chiesa Cristo Salvatore, consacrata nei mesi scorsi. Alla celebrazione eucaristica hanno concelebrato il parroco don Enzo Gabrieli, i vice parroci don Ubier Castaneda e don Gino Gulizia, il rettore del Seminario diocesano don Mario Corraro e don Francesco Sicari.
Il parroco di Mendicino ha evidenziato quanto la sua comunità parrocchiale sia coinvolta “nel servizio alla nuova evangelizzazione anche attraverso la ricerca della Santità”. Il suo impegno di Postulatore delle Cause dei Santi, “la vede impegnata nei momenti di quella dolce fatica ma anche nella scoperta di meravigliose figure che brillano come stelle nel cielo”. Don Gabrieli ha presentato al porporato la sua comunità come “una parrocchia che fa tesoro delle figure più belle della Chiesa cosentina e non solo, incoraggiata e sostenuta dall’esempio di questi fratelli e compagni di strada che con la loro testimonianza scandiscono l’anno liturgico richiamandoci alla comune vocazione alla Santità, ciascuno nel suo stato di vita”.
Il cardinale Amato nell’omelia ha esortato i fedeli a vivere il Natale attraverso la “manifestazione della nostra carità verso Dio e verso il prossimo. In questo Avvento, esercitiamoci nella carità in famiglia, sul lavoro, in società” ha aggiunto. Dinnanzi alle difficoltà, allo scoraggiamento “dobbiamo essere sordi. Non bisogna scoraggiarsi per la fatica di vivere la carità e di diventare santi, perché la carità resta il nucleo centrale della vita cristiana. Perché il linguaggio dei cristiani è la carità”, ha sottolineato il porporato.
In questa stagione dell’attesa, l’Avvento, ogni cristiano deve mettersi in pellegrinaggio. Il Prefetto Amato ha approfondito inoltre l’aspetto eucaristico dell’Avvento. “Ogni cristiano è una persona eucaristica”. Facendo riferimento alla celebrazione solenne della venerabilità di Elisa Miceli, celebrata sabato scorso in cattedrale, definendola “vera eroina della carità cristiana e autentica figlia di virtù calabresi come la fedeltà, la perseveranza, la laboriosità” ha evidenziato soprattutto l’importanza dell’Eucarestia nella sua formazione. “Sull’esempio dei santi, siamo anche noi chiamati a vivere l’avvento con spirito eucaristico. Nessun cristiano può fare a meno dell’eucaristia” ha detto il porporato. “Il nostro andare a contemplare Gesù nel presepio – ha aggiunto – deve quindi essere accompagnato dalla nostra comunione con lui nell’Eucaristia. È l’Eucaristia la fonte della nostra carità verso Dio e verso il nostro prossimo”.