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Il Cosenza in cerca di identità
Dopo il pareggio casalingo in extremis contro il Sud Tirol tanti i punti interrogativi in casa Cosenza
ll pareggio casalingo contro il Sud Tirol dice ancora una volta le difficoltà di questo Cosenza. Come il tecnico Fabio Caserta ha sottolineato in conferenza stampa, c’è ancora tanto da lavorare.Più precisamente, a nostro avviso, c’è da capire l’identità di squadra, atteso che in queste 6 partite (coppa Italia compresa) abbiamo visto volti diversi della stessa compagine.Se, nelle prime gare di campionato, i lupi sono stati compatti e aggressivi, sempre pronti a raddoppiare l’avversario nella tre quarti avversaria, ora questo atteggiamento è venuto scemando, o quanto meno si è abbassato di 30 metri.Come abbiamo avuto modo di chiedere al tecnico in conferenza stampa, è una costante che il Cosenza nella prima mezz’ora tiene benissimo palla, facendo pure un bel calcio con la sfera tra i piedi, ma poi gli avversari trovano le contromisure e i rossoblù si perdono. È accaduto a Venezia, contro il Modena e anche contro i bolzanini: non può essere un caso e, in ogni caso, oggi Le partite durano oltre 100 minuti, e non si può mai staccare la spina.Questo Cosenza ha bisogno di ritrovare certezze, sia tattiche che tecniche. Il lavoro da fare è tanto, sia nelle retrovie (il reparto difensivo è evidentemente troppo perforabile), che in fase offensiva, dove bisognerà accelerare nelle operazioni di cantiere, con Forte e Canotto in evidente ritardo e difficoltà di condizione e un Florenzi da inserire nel motore.Una situazione ancora in divenire, che rischia di sacrificare Zilli e Crespi, che pure non avevano iniziato male il campionato.A centrocampo bisogna innestare il più presto possibile Viviani, il cui arrivo è stato salutato con grande favore dal pubblico, ma che negli scampoli di gara che ha disputato è apparso impacciato e in difficoltà.Caserta non ha alibi, perché ha a disposizione una rosa ampia e ben attrezzata. Deve però fare presto a fare di questi calciatori una squadra nel senso pieno del termine.La serie B è un campionato sempre sorprendente, non vorremmo essere la sorpresa in negativo però.