Il Cosenza tiene testa al Toro. Si vede la mano di Alvini in attesa dei rinforzi

Fuori dalla coppa Italia dopo lo 0-2 subito dai granata. Il Cosenza però ha tirato più del Torino e ha coperto bene gli spazi per gran parte della partita.

Un buon Cosenza tiene testa al Torino per tutta la partita. Si vede la mano di Massimiliano Alvini, che all’Olimpico ha proposto il 4-2-3-1 coprendo bene gli spazi e rischiando quasi nulla per gran parte del match. A fare la differenza, l’autorete dopo 34” (che pure non ha tagliato le gambe ai rossoblù in maglia bianca), il gol nel finale di Zapata, ma anche la mancanza di efficacia dei numerosi tiri dei lupi.Il tentativo più pericoloso quello dell’ottimo Fumagalli nel primo tempo, ben deviato in angolo dall’estremo granata Milinkovic – Savic.

Spesso il Cosenza ha dato l’impressione di poterla pareggiare, grazie a una buona padronanza nel palleggio, a un pressing alto – al quale hanno partecipato Florenzi prima e Kourfalidis poi – a una buona occupazione degli spazi.

Il Torino, squadra di categoria superiore, ha provato a colpire il Cosenza alle spalle, ma di fatto non essendo quasi mai pericoloso. Merito dei lupi e dello spirito di sacrificio di tutti, nonostante il gap tecnico e la forma evidentemente precaria.

Buone indicazioni dunque per Alvini, che dovrà continuare a lavorare sodo per dare un’identità stabile al Cosenza, in attesa che arrivino i rinforzi invocati dallo stesso tecnico in conferenza stampa. Mancano un difensore centrale di categoria, un terzino, probabilmente un mediano e uno o due attaccanti. C’è tempo fino al 31 agosto, ma fino ad allora ci saranno quattro gare di campionato. Gli affari si fanno spesso alla fine, per cui nel frattempo bisognerà tenere duro e provare a portare a casa più punti possibili. Alvini ci sta mettendo faccia schiettezza e organizzazione tattica, alla società spetta il resto. 

Foto: www.ilcosenza.it