Il Livorno alla fine riprende il Cosenza: 1-1

Nel primo tempo Tutino porta in vantaggio il Cosenza. Nella ripresa i Lupi arretrano troppo e Giannetti pareggia nel finale. 

Se guardassimo soltanto il primo tempo del Cosenza diremmo: perfetto, la squadra è riuscita ad impossessarsi della manovra di gioco andando anche in vantaggio. Adesso si ci aspetta il gol per chiudere definitivamente la gara, anche perché il Livorno, eccetto qualche pericolo isolato, dava pochissimi segni di reazione. E tenuto conto che le squadre di Lucarelli hanno una caratteristica peculiare: il cinismo. Tutto ciò non è avvenuto. Nel secondo tempo, la squadra di casa ha inspiegabilmente abdicato nella sua funzione qui sopra indicata. I labronici hanno iniziato, non proprio con un pressing o un’autorità da grande squadra, ad avvicinarsi sistematicamente verso la porta di Saracco. In questo si conta solo un acuto silano (il tiro di Maniero finito poco alto sopra la porta di Mazzoni). Ed ecco la beffa a cui, tristemente, Cosenza da tanti anni è abituata. Verso lo scadere, al 39esimo del secondo tempo, l’episodio chiave che ha tolto 2 punti meritati per come i Lupi avevano messo alle corde gli avversari.

Da una punizione, Luci ha trovato la testa di Giannetti. Purtroppo contro questo Livorno (squadra esperta), ma purtroppo in tutta la Serie B, non ti puoi permettere di arretrare così tanto permettendo, di conseguenza, ai tuoi avversari di potersi riorganizzare nelle idee e nell’assetto tattico.

Tuttavia, il Livorno è avanzato più per colpe attribuibili ai padroni di casa che per meriti propri. E nel calcio, questo ci sta. Perché se decidi di essere autosufficiente, di addormentarti sul vantaggio di misura, non è che il tuo avversario di offre il caffè per risvegliarti. Chiaro, comunque, che il punto non è male. Ma fin a quando il Cosenza dovrà accontentarsi del bicchiere mezzo pieno?

 

Cronaca. Rispetto a Cittadella, Braglia varia due interpreti a centrocampo: fuori Verna e Palmiero, dentro Bruccini e Mungo. Apparentemente è il centrocampista di La Spezia a giocare al centro del gioco rossoblu, ma in realtà funge da “mezz’ala” trapiantata nel mezzo del centrocampo. La vera mente delle manovre silane è il furetto Mungo. Per il resto, mister Braglia conferma tutti. Lucarelli, schierato il Livorno con lo stesso modulo dei padroni di casa, lascia in panchina Kozak e Diamanti dando fiducia a Murilo e Agazzi. In difesa c’è l’ex clivense Dainelli.

 

La prima azione la mettono a segno i labronici con un calcio di punizione di Franco Valiani, ma la palla termina a lato. Tuttavia, sono i ragazzi di Piero Braglia a dettare i tempi di gioco nella prima parte della gara. Maniero, al 4’, liberato prova a servire Tutino, ma Bogdan devia in corner. Dagli sviluppi prova Corsi su un pallone ribattuto, ma una deviazione di un compagno di squadra manda il pallone fuori. Al 8’  il Livorno ritorna dalle parti di Saracco. Raicevic, servito da Porcino, impatta con la testa senza sortire particolare profitti. Il Cosenza rischia grosso al 13esimo: erroraccio di Bruccini che regala un pallone a Murilo, che davanti a Saracco sfiora di un nulla il montante alto. I Lupi rispondono subito: Tutino si insinua nel terzetto difensivo labronico e col destro sfiora il palo alla sinistra di Mazzoni. Cosenza nuovamente pericoloso al 16esimo. Maniero si porta dietro due avversari e serve all’indietro Mungo. Il furetto di Isola  Capo Rizzuti pennella al centro direttamente sul portiere ospite, il quale respinge di pugno. Sono i silani a detenere il maggior numero di azioni. Al 19esimo il tiro di Garritano viene respinto da un difensore ospite. Un minuto dopo, Bruccini tenta la conclusione dalla distanza, ma il suo tiro è debole. Al 24esimo Tutino cicca la conclusione sfiorando il palo. Ma non finisce qui. 28’, calcio d’angolo. Schema, Mungo riceve palla la butta in mezzo. Esce Mazzoni in copertura.

I Lupi alla mezz’ora si confermano i detentori dell’iniziativa di gioco senza, però, sfondare il muro difensivo labronico. Al 32esimo sovrapposizione Mungo-Tutino con il tiro del regista rossoblu terminato troppo alto per impensierire Mazzoni.

Precisione che il Cosenza trova al 36esimo. Dopo un cross di Garritano, la palla carambola in area di rigore toscana e viene intercettata da Gennaro Tutino, che sale più in alto di tutti e deposita in rete il pallone del vantaggio cosentino. Il Cosenza chiude il primo tempo sotto gli applausi dei propri sostenitori: al 48’ Tutino semina il panico nella retroguardia amaranto e libera al tiro Garritano, ma Mazzoni respinge col tacco.

 

Le due squadra non eseguono alcun cambio all’intervallo. La squadra di Braglia abbandona la conduzione del gioco e il Livorno ne approfitta iniziando a macinare gioco e metri. Ma gli amaranto avanzano con difficoltà, Saracco, infatti, viene impensierito lievemente (solo qualche tiro bloccato senza troppi patemi). Lucarelli per invertire la tendenza manda in campo Diamanti e Giannetti al posto di Agazzi e Raicevic. Arrivati alla mezz’ora i labronici girano palla senza profitto. Pertanto, Lucarelli opta per il cambio di modulo. Con l’inserimento di Kozak al posto di Dainelli, la squadra si modifica nel 4-3-3: Maicon e Porcino retrocedono come terzini, mentre Gonnelli e Di Gennaro formano il duo centrale. A centrocampo Valiani e Luci agiscono in supporto di Diamanti. Tridente offensivo: Murilo-Kozak-Giannetti. Cambiamenti che producono soltanto il ritorno del Cosenza in avanti: 34’ Garritano pennella per Maniero che in semirovesciata conclude e sfiora la traversa.

 

L’eccessivo ripiegamento del Cosenza produce i suoi danni. Al 39esimo gli ospiti conquistano un buon calcio piazzato. Batte Diamanti, la barriera rossoblu devia. Luci arpiona il pallone e serve Giannetti per il gol del pareggio segnato con la testa.

Il Cosenza avrebbe un’altra opportunità per tornare in vantaggio: Garritano, siamo al 47’ st, filtra per Varone, che non riesce a ribadire in porta. Sic et simpliciter, il Cosenza spreca l’occasione di portare a casa una vittoria davanti al suo pubblico.

 

 

Il tabellino

COSENZA (3-5-2): Saracco 6; Capela 5,5, Dermaku 5,5, Legittimo 6; Corsi 5,5, Garritano 6,5, Bruccini 5, Mungo 7 (dal 18’ st Varone 5,5), D’Orazio 6 (dal 26’ st Anastasio sv); Tutino 6,5 (dal 25’ st Di Piazza sv), Maniero 5,5.

In panchina: Cerofolini, Idda, Palmiero, Perez, Baclet, Bearzotti, Pascali, Verna, Baez. Allenatore: Braglia 6.

 

LIVORNO (3-5-2): Mazzoni 6; Di Gennaro 5,5, Dainelli 5,5 (dal 29’ st Kozak sv), Gonnelli 6; Maicon 5,5, Valiani 6, Luci 6, Agazzi 5 (dal 14’ st Diamanti 6,5), Porcino 6; Murilo, Raicevic 5 (dal 14’ st Giannetti 6,5).

In panchina: Zima, Bruno, Gasbarro, Iapichino, Soumaoro, Maoiorino, Bogdan, Frick, Fazzi. Allenatore: Lucarelli 6.

 

MARCATORI: 36’ pt Tutino (Cs), 39’ st Gianneti (Li).

 

ARBITRO: Ros di Pordenone. Assistenti di linea: Lombardo di Sesto San Giovanni e Tardino di Milano. Quarto ufficiale: Cosso di Reggio Calabria.

 

NOTE. Campo in buone condizioni. Spettatori: . Ammoniti: Dermaku (Cs) Di Gennaro, Dainelli, Maicon (Li). Angoli: 7-2. Recupero: 3’ pt – 3’ st