Il Papa a Tor Bella Monaca: “non possiamo ingannare Gesù, ci conosce da dentro”

Tanti incontri, dai disabili agli anziani ai giovani, fino all'Eucarestia.

“Il Signore mai ci abbandona, neppure nei momenti più brutti”. Così ieri pomeriggio Papa Francesco ha rassicurato gli ammalati incontrati nella parrocchia di Santa Giovanna Antida, prima di giungere alla parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, dove prima della Messa ha incontrato bambini e ragazzi. Alla domanda se esiste l’Inferno, il Pontefice ha risposto che “all’Inferno non ti mandano: ci vai tu, perché tu scegli di essere lì. L’Inferno è volere allontanarsi da Dio perché io non voglio l’amore di Dio. Questo è l’Inferno”. Ma, ha aggiunto, “se tu fossi un peccatore tremendo, con tutti i peccati del mondo, con tutti; e poi, ti condannano alla pena di morte. E quando stai lì, bestemmi, insulti, tante cose… E al momento di andare lì, alla pena di morte, quando stai per morire, guardi il Cielo e dici: ‘Signore…!’. Dove vai, in Cielo o all’Inferno? Forte”. I ragazzi hanno risposto “Al Cielo!”. Dunque, “soltanto va all’Inferno quello che dice a Dio: ‘Non ho bisogno di Te, mi arrangio da solo’, come ha fatto il diavolo che è l’unico che noi siamo sicuri che sia all’Inferno”. Rispetto alla domanda su come vivere bene la fede, il Santo Padre ha spiegato che “la moralità cristiana, vivere moralmente, è una grazia, è una risposta all’amore” che Gesù “ti da prima. Se tu non sei consapevole che Lui ti ama, tu non puoi fare niente. Niente”. “Se tu non avrai incontrato Gesù, mai, mai potrai vivere una vita cristiana. È Gesù quello che ti aiuta a portare avanti e se tu cadi è Lui che ti alza”, ha chiarito Francesco. Ma, ha avvertito, “se tu pensi e noi pensiamo nella vita morale soltanto a ‘fare questo’, ‘non fare questo’, ‘fare questo’, ‘non fare questo’, ‘fare questo’, ‘non fare questo’, questo solo non è cristiano. Questo è una filosofia morale, ma no, non è cristiano”. Allora, “cristiano è l’amore di Gesù che ci ama per primo”. Anche se “tutti noi abbiamo tentazioni di invidia, gelosie, ma tante tentazioni, tutti”, il consiglio è che “nel momento della tentazione” occorre “guardare Gesù e dire: ‘Ma, Signore, guardami, non lasciarmi da solo’. Ma poi, se tu cadi, alzati. Gli alpini hanno una canzone molto bella che dice così: ‘Nell’arte di salire ai monti, l’importante non è non cadere, ma non rimanere caduti’. La moralità cristiana è quello: tu cadi? Alzati subito e avanti. È questa, la vita. Ma sempre con Gesù. Senza Gesù non potrai fare nulla”. E, infine, alla domanda su cosa ha provato quanto è stato eletto Papa, ha risposto ridendo: “Non so… mi hanno cambiato di diocesi… Io ero felice in una diocesi e adesso sono felice in un’altra”. “Noi non possiamo ingannare Gesù: Lui ci conosce da dentro”, ha aggiunto il Papa.

Il Pontefice ha invitato, quindi, a porsi una domanda: “Gesù, si fida di me? Gesù, si fida di me o faccio la doppia faccia? Faccio il cattolico, il vicino alla Chiesa, e poi vivo come un pagano?”. In realtà, “Gesù conosce tutto quello che è dentro il nostro cuore: noi non possiamo ingannare Gesù. Non possiamo, davanti a Lui, fare finta di essere santi, e chiudere gli occhi, fare così, e poi portare una vita che non sia quella che Lui vuole. E Lui lo sa. E tutti sappiamo il nome che Gesù dava a questi di doppia faccia: ipocriti”. Di qui l’invito: “Ci farà bene, oggi, entrare nel nostro cuore e guardare Gesù. Dirgli: ‘Ma, Signore, guarda, ci sono cose buone, ma anche ci sono cose non buone. Gesù, Tu ti fidi di me? Sono peccatore…’. Quello non spaventa Gesù: se tu gli dici ‘sono un peccatore’, non si spaventa”. Quello che allontana Gesù è “la doppia faccia: farsi il giusto per coprire il peccato nascosto. ‘Ma, io vado in chiesa, tutte le domeniche, e io …’: sì, possiamo dire tutto quello. Ma se il tuo cuore non è giusto, se tu non fai giustizia, se tu non ami quelli che hanno bisogno dell’amore, se tu non vivi secondo lo spirito delle Beatitudini, non sei cattolico. Sei ipocrita. “Quando entriamo nel nostro cuore, noi troviamo cose che non vanno, che non vanno bene, come Gesù trovò nel Tempio quella sporcizia del commercio, degli affaristi. Anche dentro di noi ci sono sporcizie, ci sono peccati di egoismo, di superbia, di orgoglio, di cupidigia, di invidia, di gelosie… tanti peccati!”, ha avvertito Francesco, che ha invitato a proseguire “il dialogo con Gesù: ‘Gesù, Tu ti fidi di me? Io voglio che Tu ti fidi di me. Allora io Ti apro la porta, e pulisci la mia anima’. E chiedere al Signore che, come è andato a pulire il Tempio, venga a pulire l’anima”. C’è chi può avere un timore: “Immaginiamo che Lui è andato avanti con una frusta di corde… No, con quello non pulisce l’anima! Voi sapete qual è la frusta di Gesù per pulire la nostra anima? La misericordia. Aprite il cuore alla misericordia di Gesù! Dite: ‘Ma, Gesù, guarda quanta sporcizia! Vieni, pulisci. Pulisci con la Tua misericordia, con le Tue parole dolci; pulisci con le Tue carezze’”. E, ha concluso il Papa, “se noi apriamo il nostro cuore alla misericordia di Gesù, perché pulisca il nostro cuore, la nostra anima, Gesù si fiderà di noi”.