Il percorso artistico del nuovo complesso di Cristo Salvatore

Il  nuovo Complesso Pastorale Cristo Salvatore, grazie alle scelte artistiche compiute, si propone di essere un luogo di educazione alla fede vissuta

Il  nuovo Complesso Pastorale Cristo Salvatore, grazie alle scelte artistiche compiute, si propone di essere un luogo di educazione alla fede vissuta. L’altare, in posizione centrale, è scolpito in un unico blocco di pietra di Trani e richiama: Cristo roccia e centro della comunione. Il monogramma cristologico è scolpito sul fronte secondo linee moderne, mentre sul retro è stato scavato il sepolcro per le reliquie dei Santi e dei Martiri collocate nel simbolo del

pesce, secondo il bozzetto realizzato dal Centro Ave Arte e l’esecuzione di Luc Tamborero e Maxime Archenaunt.

Anche l’ambone, luogo dell’Annuncio della Parola di Dio, è scolpito in pietra di Trani, e indica nella sua collocazione e nelle sue linee la mediazione profetica della Parola di Cristo Signore e Salvatore. Il bozzetto è realizzato da Erika Ivacson, l’esecuzione è stata di Luc Tamborero e Maxime Archenaunt.

La sede, come luogo di presidenza, nella sua semplicità è collocata in un luogo visibile e che evidenzia la presidenza del ministro nel nome di Cristo. La scelta dello stesso legno dei banchi vuole sottolineare il legame profondo tra paternità e fraternità che è inscindibile nella figura del pastore. Il bozzetto è del Centro Ave Arte, l’esecuzione della Genuflex. Il tabernacolo in bronzo è un pane stilizzato e segnato dalla Croce. Esso è stato collocato in una zona visibile da tutte le direzioni ed individuabile sin dall’ingresso in chiesa ma è fuori dalla zona presbiterale delimitata dalla

traccia sul pavimento e dall’asse della croce. Gli elementi che lo compongono sono il richiamo simbolico del Tabor visto dall’alto: ci sono le tre tende e al centro il Cristo trasfigurato (bozzetto di Erika Ivacson).

Il battistero, realizzato in pietra di Trani, è un unico blocco sul quale è scolpita la colomba simbolo dello Spirito Santo nelle cui ali accoglie l’acqua per i battesimi. I sette gradini che permettono il battesimo degli adulti, traduzione moderna delle antiche vasche battesimali, sono il richiamo ai sette sacramenti di cui il battesimo è porta. La vetrata nella sua composizione dinamica di linee e colori vuole ricordare la tradizione delle prime comunità cristiane che battezzavano all’alba: i colori dell’alba si rimettono in una raggiera luminosa predominando nella parte alta della vetrata;

l’irrompere della luce, con il sole che sorge dall’alto, ricorda Gesù Risorto “stella radiosa del mattino” di Pasqua, Luce del mondo. La policromia dei toni azzurro-blu richiama l’acqua, elemento del creato che lava e purifica, acqua viva che sgorga dal Cuore di Cristo. Il bozzetto è di Dina Figueiredo, l’esecuzione del battistero del maestro Luc Tamborero e Maxime Archenaunt. La vetrata è stata realizzata da Arte Poli.

La scultura lignea (h. 4,10m) scolpita a mano è una opera unica, collocata sulla parete del presbiterio che si apre con un movimento dinamico e crea un piano retrostante illuminato da luce naturale che viene dall’alto. Essa esprime l’irrompere della Resurrezione nella storia, e il Cristo Salvatore che tende al ricongiungimento con il Padre sembra raccogliere e attirare verso sè e verso l’alto l’intero popolo di Dio. L’apparire del Risorto è un chiaro riferimento all’esperienza pasquale dei discepoli che si ripete e si rinnova nella comunità riunita nel suo nome per lo “spezzare del

pane” e la preghiera. Sono evidenti sulla scultura i segni dei chiodi e il costato aperto dalla lancia che ricordano

ai credenti che solo attraverso la Croce si va verso la Luce. Cristo Risorto non cancella il mistero della Croce ma vi penetra dentro e lo vince. È questo il messaggio di liberazione che viene della Pasqua e l’atto di fedeltà alla promessa: Io resto con voi per sempre. Non c’è Pasqua senza Croce, non c’è Croce che non porti alla Pasqua. L’ideazione è del parroco, la realizzazione di Peter Kostner. Il campanile è innestato in uno squarcio creato nella vela spiegata della chiesa che simbolicamente si gonfia al soffio dello Spirito Santo. Essa è agganciata all’albero maestro che è la Croce di Cristo dalla quale discende un abbraccio che stringe e custodisce la comunità anche nei momenti difficili. Il concerto campanario, in otto elementi, è stato realizzato da Saie Campane. Per l’unità prospettica restano da realizzare le altre tre vetrate, la Via Crucis e il portone di bronzo, che costituiscono un unicum nel percorso teologico iconografico.