Territorio
Il quartiere Santa Lucia negli scatti dei bambini
Inaugurata la mostra fotografica che mostra un’altra prospettiva del centro storico bruzio
Attraversando il rione Santa Lucia, nel centro storico cosentino, si ha l’impressione di varcare il confine tra conosciuto e sconosciuto.
Un mondo parallelo dove il logorio degli edifici contrasta con l’animo vivace degli abitanti, invisibili ai più. Eppure il quartiere è uno dei più antichi di Cosenza, tanto che i pannelli del Museo Storico all’aperto lo segnano in toto.
Il 5 e il 6 maggio, nei vicoli del rione, è stata installata una mostra fotografica, realizzata da Ciro Battiloro e dall’artista Christian Cosentino, in partnership con l’associazione di volontariato “Santa Lucia” e con la Caritas. La mostra ha avuto una finalità prettamente laboratoriale ed ha permesso ai piccoli protagonisti di presentare al pubblico il quartiere in cui vivono attraverso alcune istantanee molto interessanti. “Santa Lucia: un altro sguardo”, questo il titolo dell’esposizione che ne ha sintetizzato efficacemente lo scopo, ovvero far immergere il visitatore in una realtà che, per quanto diversa, offre seri spunti di riflessione.
Dagli scatti – realizzati dagli stessi bambini che abitano nel centro storico – emergono alcuni elementi ricorrenti: il divertimento dei giochi di gruppo all’aperto, la sicurezza che offre l’abbraccio di un familiare, la presenza di alcune figure fondamentali nel rione come “la guardiana del corso”. I testi di Giuseppe Bornino, posti a corredo delle foto, hanno facilitato il processo di immersione dei visitatori in questa “città nella città”.
La mostra fotografica, frutto di un lavoro di squadra ben riuscito, ha posto in luce l’impegno quotidiano di educazione alla legalità per i minori del quartiere che viene portato avanti dai volontari dell’associazione “Santa Lucia”. L’associazione ha sede di fronte l’omonima chiesetta ed è diventata un luogo di aggregazione per i ragazzi della zona che, da protagonisti dell’esposizione, hanno lanciato un messaggio positivo per l’intera città.
Rivalutare le zone più abbandonate del centro storico è possibile, basta lasciarsi guidare dalla semplicità dello sguardo dei più piccoli che sanno cogliere la bellezza delle relazioni umane che nessun crollo strutturale può cancellare.