Il testamento di Francesco: le mie spoglie mortali riposino a Santa Maria Maggiore

Diffuso in serata il testamento di papa Francesco con le indicazioni per la sua sepoltura

“Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella vita eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura”. È quanto si legge nel testamento di Papa Francesco, diffuso questa sera, al termine della giornata in cui il Romano Pontefice è deceduto, all’età di 88 anni e dopo dodici anni di pontificato. “La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale li ho sempre affidati alla Madre del nostro Signore, Maria Santissima – scrive Francesco –. Perciò, chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore. Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni viaggio apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarla per la docile e materna cura”. Bergoglio scende anche nei dettagli del luogo preciso della sepoltura e di ciò che deve essere scritto nella lapide: “Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la cappella Paolina (cappella della Salus Populi Romani) e la cappella Sforza della suddetta Basilica papale, come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro deve essere nella terra, semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”. Non mancano indicazioni anche per la somma di denaro necessaria alla tumulazione: “Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto a dare opportune istruzioni a mons. Rolandas Makrickas, commissario straordinario del Capitolo Liberiano”.

“Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me”. È l’omaggio finale, sotto forma di invocazione, con cui si conclude il testamento di Papa Francesco, diffuso questa sera, che ha per intestazione il motto del pontificato, durato 12 anni e cessato questa mattina alle 7.35: “Miserando atque eligendo”. “La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli”, rivela il Santo Padre a proposito di uno dei temi portanti del suo magistero. Il resto del testamento è dedicato alle disposizioni per la sua sepoltura, nella basilica di Santa Maria Maggiore.