Il viadotto Cannavino sarà demolito e ricostruito

A rendere nota la notizia è stata l'Anas. La sostituzione dell’impalcato pone fine a decenni di discussioni sul ponte che porta a Celico

Una volta realizzata la nuova opera, si provvederà alla demolizione del viadotto esistente, risanato al fine di garantire, fino al completamento dei lavori, la continuità del traffico lungo la strada statale 107”. Con queste parole l’Anas (Gruppo Fs Italiane) ha reso noto, lo scorso 10 dicembre, che è in fase di attuazione la realizzazione di un progetto che per il nuovo viadotto in affiancamento a quello esistente: il ponte di Celico, precisando che: “Già lo scorso novembre Anas ha inviato al Ministero dell’Ambiente, il progetto della nuova opera per essere sottoposto alle autorizzazioni previste dalla normativa vigente in materia”. Ripercorrendo la farraginosa e critica vicenda, non pochi sono stati gli interventi di manutenzione e di miglioramento strutturale a cui il ponte è stato soggetto, ma altrettanto numerose sono stati gli appelli pressanti lanciati da Enti pubblici e privati, dai comitati, da più voci della politica e, soprattutto, dai cittadini dell’area silana e presilana. Volendo riassumere le tappe principali della vicenda ricordiamo che nel 2019 – un anno prima della pandemia – vengono consegnati gli step dei lavori per l’opera di riprogettazione: la prima fase prevede interventi di rinforzo delle pile e delle spalle per mezzo di ripristini corticali fatti di prodotti altamente performanti; la seconda, invece, interventi di adeguamento sismico dell’impalcato. Tuttavia, nonostante lo stanziamento delle somme necessarie e di una cronoprogrammazione di massima delle attività, i residenti in speciale modo hanno denunciato nel tempo ritardi, chiusure totali e/o parziali devastanti per il turismo, l’isolamento delle aree interne in piena pandemia, l’interruzione della viabilità, la quale interessava anche altri viadotti collocati nella medesima arteria, costringendo così la popolazione locale (e non) a percorsi paragonabili ‘a viaggi della speranza’. La situazione si complica – come prevedibile – proprio con la pandemia da Covid-19. Quando finalmente, pochi giorni fa, l’annuncio di Anas della redazione del progetto di un nuovo viadotto ‘sulle ceneri del vecchio viadotto’ prevendendo 17 milioni e 203 mila euro inseriti nel Fondo complementare al PNRR 2026 per la manutenzione straordinaria delle strade nelle aree interne della Calabria. Anas ha provveduto a notificare all’appaltatore aggiudicatario di Accordo Quadro di lavori di manutenzione il recesso dal contratto per l’esecuzione dei lavori di adeguamento statico del Viadotto Cannavino sulla Statale 107 ‘Silana Crotonese’. La decisione di Anas sul Cannavino, tuttavia, non ci meraviglia visto che sin dal maggio 2021 in una nota aveva già dichiarato di volere procedere – dopo gli ultimi interventi di ristrutturazione degli scorsi mesi – “con l’esecuzione di un intervento più approfondito consistente nella sostituzione dell’impalcato, in luogo della sola manutenzione prevista dal progetto originario che avrebbe comunque richiesto la chiusura del viadotto. La scelta di sostituire l’impalcato, dunque, oltre a garantire un più efficace ripristino della linearità del piano viabile, consente l’adeguamento sismico e la conseguente maggiore durabilità dell’opera”.