In cammino verso l’ottavo centenario della Cattedrale di Cosenza

La Cattedrale ha la funzione epifanica di rappresentare la Chiesa locale. Un focus sulla  conferenza stampa di presentazione degli eventi celebrativi per gli ottocento anni della Cattedrale che culmineranno nell’anniversario del 2022 

“La Cattedrale ha la funzione epifanica di rappresentare la Chiesa locale”. Così don Luca Perri, direttore dell’Ufficio liturgico dell’arcidiocesi di Cosenza e parroco-rettore della Cattedrale, ha presentato la chiesa madre bruzia. Si è svolta lunedì scorso nel Palazzo Arcivescovile, conferenza stampa di presentazione degli eventi celebrativi dell’VIII Centenario della Cattedrale di Cosenza, in programma nel 2022.Era il 30 gennaio 1222 quando la chiesa madre cosentina veniva consacrata.

“L’ottavo centenario si muove su tre binari: uno spirituale, con la peregrinatio della Vergine che sta avvenendo nelle parrocchie e gli altri appuntamenti celebrativi. La Madonna, infatti, ci aiuta nel cammino dell’essere una Chiesa in Cristo. Quello storico, che porrà la Cattedrale, infatti, come grande libro aperto, dove si sono sedimentate le diverse tetimonianze dei padri. Non si tratta di un monumento morto, ma è una realtà viva, è parte della vita di fede. E, infine, quello sociale: la Cattedrale, infatti, s’innesta in un centro storico popolato, che necessita d’essere di riqualificazione”. Sottolinea don Perri, “questa ricorrenza dovrà avere anche un valore dal punto di vista architettonico lasciando un segno così come avvenne ad esempio per l’annoversario dei 750 anni quando venne fatto il rosone con l’icona dell’Assunta e altre immagini istoriate”. Infatti, ha evidenziato, “la chiesa madre bruzia è semplice e nobile, con architetture essenziali ma non rozze. Una nobiltà che deriva dalla spiritualità cristocentrica di Gioacchino da Fiore e dei monaci cistercensi”. 

Per questo ha auspicato, anche attraverso lavori di restauro dei monumenti interni alla Cattedrale, che “essa sia una sorta di nuova fabbrica, che venga resa più bella per far risplendere la luce che le è propria”. A illustrare la pergamena originale della consacrazione avvenuta 800 anni fa è stato, invece, il direttore dell’archivio diocesano Vincenzo Antonio Tucci che ha sottolineato come, attraverso lo studio dei documenti, il 30 gennaio del 1222 sia stato un tassello importante per la storia della nostra Chiesa e della nostra città. Storia che sarà al centro di un percorso celebrativo che partirà dal Museo diocesano, come evidenziato dal direttore, don Salvatore Fuscaldo. “Non c’è solo la preziosa stauroteca, ma anche i manufatti commissionati dagli Arcivescovi. C’è la storia di ieri, ma anche la possibilità di camminare nel futuro”. Durante la conferenza è intervenuta Cristiana Coscarella, autrice del volume “Le Fabbriche degli Arcivescovi di Cosenza” sulla residenza del Palazzo Arcivescovile, la Curia, il Seminario e le varie fabbriche di quella che è ancora oggi una cittadella arcivescovile. Il volume è stato realizzato sui documenti, a partire da quello dell’archivio diocesano e sugli edifici. “La residenza arcivescovile è anche espressione della cultura dall’Arcivescovo”. 

(Fabio Mandato)