In Cattedrale l’incontro dei cenacoli di Natuzza

Il passaggio della Porta Santa e la celebrazione con monsignor Nolè.

Domenica 6 marzo, nel Duomo di Cosenza, si è tenuto l’incontro dei cenacoli di preghiera della fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Numerosissima la partecipazione dei fedeli provenienti da ogni parte della diocesi, e non solo. I pellegrini, preceduti dagli stendardi dei vari cenacoli, hanno attraversato la Porta Santa della Cattedrale e, guidati dall’assistente spirituale diocesano, don Mario Merenda, si sono uniti in orante attesa. Successivamente Anna Maria Odoardi, responsabile diocesana, ha rivolto il saluto a nome dei presenti all’Arcivescovo di Cosenza, e, dopo aver dato lettura dell’elenco di tutti i cenacoli intervenuti e dei nomi dei relativi responsabili, ne ha sottolineato l’importanza non solo per la diocesi, ma per la Calabria intera. Ha preso poi la parola padre Michele Cordiano, direttore della fondazione, il quale ha ricordato alcuni episodi significativi della vita di Natuzza Evolo, la mistica di Paravati alla cui spiritualità si deve la diffusione dei cenacoli. Padre Cordiano ha metaforicamente paragonato questa esperienza di preghiera al lievito e al sale, che ,seppur invisibili, sono fondamentali. Monsignor Nolè ha ringraziato per la numerosa partecipazione i fedeli ed ha incentrato la sua riflessione sulle espressioni cenacolo e preghiera. “Il cenacolo – ha ricordato- è costituito da due o più persone riunite nel nome di Dio. In esso è assicurata la presenza di Gesù. Egli, infatti, dà vita, orientamento, calore al cenacolo”. Ha quindi messo in luce la rilevanza dell’ascolto della Parola di Dio all’interno dei cenacoli esclamando: “Non lasciate mai l’ascolto del Vangelo nei vostri incontri, mai! Esso sia la guida, il pane, il sostegno del vostro stare insieme”. L’Arcivescovo, valorizzando la preghiera domestica, ha definito il cenacolo come “famiglia delle famiglie”. “In questo momento storico in cui viene messa in crisi la famiglia ad immagine della Trinità, voi, che avete avuto il dono di essere cenacoli, pregate in famiglia. Siate accoglienti, capaci di includere e di aiutare le famiglie in difficoltà”. Ha poi espresso la differenza tra la preghiera,intesa come atteggiamento interiore di dialogo costante e comunione profonda con Dio, e le preghiere. A chiusura del suo intervento,citando il Vangelo del giorno, si è soffermato sulla necessità di  non perdere mai la direzione di casa. “Sia che siamo andati via sia se siamo rimasti lì -ha chiarito-  alla fine come all’inizio c’è sempre Dio che ci aspetta per abbracciarci”. L’incontro è proseguito con la recita del Santo Rosario e la celebrazione eucaristica, animata dal coro di Rose.