Chiesa
In Spagna la Chiesa “dà i numeri sulla presenza cristiana nel Paese”
Domenica 15 novembre si celebra in tutte le diocesi la Giornata della Chiesa diocesana su iniziativa della Conferenza episcopale. In una “memoria” pubblicata per l’occasione, illustrati gli interventi sul piano caritativo, educativo e socio-culturale.
“Una Chiesa e migliaia di storie grazie a te”: è il tema indicato per la Giornata della Chiesa diocesana che domenica 15 novembre si celebra in tutte le diocesi del Paese su proposta della Conferenza episcopale. Obiettivo della giornata è far comprendere l’appartenenza di tutti i cattolici alla comunità diocesana, favorendo la collaborazione con essa nella misura delle possibilità di ciascuno e sostenendola con offerte economiche affinché la Chiesa “possa continuare a compiere la sua missione nell’attività caritativa, nell’educazione e per l’evangelizzazione”. Per l’occasione è stata presentata una memoria della Chiesa in Spagna.
Impegno a tutto campo. L’attività sviluppata dalla Chiesa riguarda vari settori: celebrativo, pastorale, educativo, evangelizzatore, culturale e socio-assistenziale. Rispetto al primo campo, alcuni dati annuali sui sacramenti: 254.222 battezzati, 249.526 prime comunioni, 118.069 cresime, 54.149 matrimoni e 23.425 unzioni degli infermi. Milioni di persone partecipano regolarmente alla messa. In Spagna ci sono 23.098 parrocchie, 19.163 sacerdoti, 57.986 religiose e religiosi di vita attiva, oltre 106mila catechiste, quasi 11mila monaci e monache di clausura. Il lavoro pastorale è molto importante in ambito rurale e nell’accompagnamento di milioni di fedeli nei momenti più significativi della loro vita.Questo impegno si realizza nelle parrocchie, nelle scuole, nelle diverse realtà ecclesiali, così come nelle oltre 11mila associazioni cattoliche iscritte nel Registro degli enti religiosi.
Attività educativa. L’attività educativa è rilevante. In ambito non universitario, ci sono 2.601 centri cattolici che offrono lavoro a 123.229 persone per prendersi cura di un milione e 441mila alunni. Solo la rete delle scuole concertate fa risparmiare alle amministrazioni pubbliche 2.850 milioni di euro, per la differenza di costi tra la spesa in un centro concertato e una in un centro pubblico, prendendo come base i dati del ministero. Non bisogna poi dimenticare il lavoro realizzato da 25.660 professori che insegnano religione cattolica a 3,5 milioni di alunni iscritti volontariamente a questa materia. La memoria offre anche dati delle 14 Università cattoliche, pontificie o di ispirazione cristiana, nelle quali si formano 83mila studenti.
Un “esercito” di missionari. Per quanto riguarda l’evangelizzazione, l’“identikit” della Chiesa in Spagna segnala i 13mila missionari e le 482 famiglie di missione distribuite in 128 Paesi dei 5 continenti che portano la “buona notizia” in tutti gli angoli della terra. In ambito culturale, è grande lo sforzo della Chiesa in materia di custodia e messa a disposizione del patrimonio culturale (3.168 beni di interesse culturale, 616 santuari), così come il patrimonio immateriale (feste religiose dichiarate di interesse turistico nazionale e internazionale); grande è il protagonismo delle 3.284 confratermite e fraternità iscritte nel Registro degli enti religiosi.La memoria include un recente studio sull’impatto economico generato unicamente dalle cattedrali spagnole, che si traduce in 411 milioni di euro all’anno per il Pil. È solo un esempio del contributo che in questo campo offre la Chiesa alla società.
Vicini agli ultimi. Infine, la memoria incorpora una sintesi dell’attività caritativa assistenziale, che ricorda l’esistenza di 8.490 centri sociali e assistenziali della Chiesa (355 in più rispetto all’anno precedente), essendo aumentata l’attività caritativa negli ultimi quattro anni di un 76%. Nel 2013, ad esempio, 4,1 milioni di persone sono state accompagnate o prese in carico; 2,5 milioni si sono rivolte ai centri per mitigare la povertà. La memoria dà risalto anche ai programmi di promozione delle donne, sole o con figli, a rischio di esclusione, vittime di violenza, sfruttamento sessuale e lavorativo, ex prostitute. Un totale di 23.264 donne prese in cura in 72 centri e programmi. Tutto questo grande lavoro assistenziale è realizzato dalle diverse istituzioni della Chiesa, a partire dalle oltre 6mila Caritas parrocchiali (con 78mila volontari) fino alle realtà promosse dagli ordini religiosi e le associazioni, i gruppi e i movimenti laicali.