In un libro il racconto della storia della “Calabria medievale”

Ambiente ed istituzioni tra l'XI e il XV secolo. L'opera di Pietro Dalena, docente di Storia medievale presso l'Università della Calabria, analizza la nostra regione nei secoli di mezzo. L'introduzione di Franco Cardini.

La storia della Calabria nel Medioevo ancora non è stata analizzata nella sua interezza. Tanti sono ancora i nodi da sciogliere per una storiografia che, fino agli anni Settanta del Novecento, riteneva che la Calabria fosse troppo povera di fonti per essere studiata in maniera adeguata. In quest’ottica, di particolare pregio è il nuovo libro di Pietro Dalena, ordinario di Storia Medievale presso l’Università della Calabria, dal titolo “Calabria Medievale. Ambiente e istituzioni” (Adda editore, 2015). Nel volume, lo studioso analizza la storia della Calabria tra l’XI e il XV secolo, contestualizzandola all’interno delle “grandi” vicende storiche bizantine, normanne, angioine e aragonesi. Come spiega Franco Cardini nell’introduzione, si tratta di un’opera in cui respiro: «non stringe la Calabria entro gli angusti confini di una terra “marginale”, come in troppi hanno fatto, ma la colloca dove deve essere collocata: all’interno del Mediterraneo». Dopo un primo capitolo, dedicato alla storiografia sulla Calabria medievale, Pietro Dalena analizza i grandi quadri ambientali, come boschi, coltivazioni e vie di collegamento, riflettendo come essi abbiano influenzato le dinamiche socio-economiche della regione. Dal volume emerge che la Calabria era una terra complessa ma dinamica, «uno spazio disomogeneo – scrive l’autore – in cui si sperimentarono singolari modelli di organizzazione monastica e di vista associativa, si sedimentarono culture e civiltà di segno diverso […]». Di particolare interesse, infine, sono le parti conclusive di approfondimento sulla cultura calabrese in queste epoche e la presenza ebraica nella regione.