Diocesi
Insieme si va più lontano
Parroci, operatori pastorali e nubendi sono stati i veri protagonisti della Festa diocesana dei Fidanzati organizzata e promossa dall’Ufficio di Pastorale Familiare
Decine di Parroci e altrettanti operatori pastorali hanno accompagnato più di trecento nubendi alla festa testimoniando l’incredibile cura e l’incessante lavoro che intere comunità parrocchiali riservano alle famiglie nascenti.
Parroci e sposi attenti si fanno compagni di strada, prendono per mano le giovani coppie e le accompagnano alla riscoperta della fede, alla conoscenza dell’amore vero, alla bellezza di essere comunità cristiana, attraverso sempre più fecondi percorsi di preparazione alle nozze cristiane.
Una tappa del percorso è stata appunto la Festa di ieri, organizzata e promossa dall’Ufficio di Pastorale Familiare con il sostegno costante e prezioso del Vicario Episcopale per Laici, Famiglia e Vita, don Aldo Giovinco.
Sul palco, due bravissimi presentatori, Francesco e Maria Teresa Pontieri, coppia referente della pastorale familiare della Forania delle Serre, proveniente dalla parrocchia di San Luca Evangelista. Hanno dato il via alla festa partendo dal titolo che riprende un famoso proverbio africano “Da soli si va più veloce, insieme si va più lontano”: “In tante occasioni avremmo voluto lasciare l’altro indietro per andare più veloci verso la metà prefissata ma, il nostro obiettivo è quello di andare lontano insieme per vedere cosa c’è oltre la salita”.
Ad animare l’incontro la divertente compagnia teatrale, “Il Pepejone”, diretta dall’eccezionale regista, Dany Barbuto. Due gli sketch presentati, parti di opere, rilettura di due grandi classici della letteratura , “Romio e Giuseppa” e “Gli sposi promessi”. Scene di pura comicità hanno messo in risalto il prima e il dopo matrimonio. L’ideale, tutto rose e fiori, del prima; e la realtà dura del dopo, fatta di un’accentuata diversità caratteriale che porta a inevitabili conflitti, superabili con la forza della comprensione, una sana leggerezza e un pizzico di ironia.
Il cuore dell’incontro le testimonianza di due famiglie del cammino neocatecumenale, della prima comunità della Parrocchia Sant’Antonio da Padova, a Rende. Provvidenza e Preghiera le parole- chiave della testimonianza di Nuccio (Pasquale) e Marta Belcastro, con i loro tre figli: affidarsi completamente a Dio che nulla mai fa mancare. Trovare questa forza nella preghiera: riserva di gioia e collante della coppia. Diversità e conversione le parole-chiave, invece, di Gianluca e Francesca Palmieri, genitori di cinque figli, più di un sesto in arrivo e di due figli in cielo. “La diversità non è un limite ma una risorsa per completarsi e andare oltre se stessi, vicino a Dio”. Ma ciò richiede umiltà e una continua conversione: “Fidarsi di Dio che ti ama e ti salva sempre. Nonostante le tue brutture. Ti rialza e ti indica la strada da seguire. Non importa ciò che sei stato e quante volte cadrai ancora, lui ti ama e non ti lascia mai solo. Ti fa un grande dono: i sacramenti, la Chiesa”.
Due famiglie, testimonianza vivente di amore oblativo e di fede solida, luce per i fidanzati che le hanno accolte e ringraziate con un fortissimo applauso.
A concludere l’incontro, il padre della grande famiglia diocesana, mons. Francesco Nolè che si preoccupa e si prende cura amorevolmente e incessantemente della più “piccola” della società, la famiglia. Ha riportato tutti all’essenziale, la fede. È lei che fa guardare oltre, che lascia intravedere prospettive ampie senza temere il futuro, che dà la forza di fare scelte di amore vero. Mons. Nolè ha invitato i fidanzati a mettere al centro la preghiera, perché diventi essenziale come il respiro, come il cibo, come l’abito. La preghiera più difficile: il perdono.
È il perdono che consente il superamento di momenti difficili e rende possibile ricostruire la comunione coniugale. Difficile perdonare, ma è sul perdono che si basa l’amore sponsale: uomo e donna che fanno di loro stessi un dono.