Attualità
Io, tu e il mezzo di mezzo.
Le relazioni con gli altri a tre diversi livelli di profondità: io-tu, io-e-i-tuoi-amici, io-medium-tu
Viviamo le relazioni con gli altri a tre diversi livelli di profondità: io-tu, io-e-i-tuoi-amici, io-medium-tu. Nel primo livello, io sono frontalmente presente a te e tu a me; nel secondo io incontro indirettamente, attraverso di te, le persone della tua sfera relazionale, i tuoi amici; nel terzo io non sono fisicamente presente a te, né tu a me, ma siano connessi attraverso un mezzo (medium), che sia la rete web sincronica (Whatsapp, Messenger, Skype), diacronica (Facebook, Instagram) o il semplice telefono di casa.
La vita dei nostri adolescenti è sempre più schiacciata verso le relazioni di terzo livello, soprattutto a causa di una mistificazione che sta colpendo pesantemente anche il mondo educante, laico o ecclesiale, e che suona così: non è razionalmente possibile oggi fare a meno del web (vero!), ci relazioneremo sempre più con questo medium (vero!), tanto che finiremo praticamente col sostituire le relazioni frontali dell’io-tu con quelle mediate (falso!). La falsità risulta evidente leggendo i numeri del sociologo Cameron Marlow che ha analizzato miliardi di transazioni relazionali su Facebook, medium per eccellenza. Ecco cosa dicono: chi ha oltre 500 “amici” chatta al massimo con una quindicina e si confronta, guarda caso, con chi conosce ed incontra personalmente. Non lo dico per soddisfare quelli del “l’avevo detto io” e che fanno finta che nulla cambi per starsene tranquilli nel loro brodo. E non lo dico nemmeno perché la rete non sia un ambito relazionale specifico, con le sue regole ed i suoi paradigmi. Lo dico perché il mondo educante dovrebbe recuperare, con urgenza, l’intima consapevolezza che è nella relazione io-tu che la persona nasce, vive, si sviluppa e si realizza, e che far uscire progressivamente le relazioni educative dall’io-tu finisce per non sostenere la crescita dell’umano, facendo fallire qualunque progetto: e così, anche il web, da fecondo strumento di mantenimento di una relazione primaria ed educante finisce per diventare un illusorio strumento dove vivere la vita che altri hanno preparato, ma che non è la nostra.
*Direttore Generale di Hope-Formazione, Spettacoli ed Eventi al servizio della Chiesa