Attualità
Ipotesi di fase 2 al vaglio di governo e tecnici
Sull'App "Immuni una domanda al giurista Unical Nocito.
Il capo del governo Conte nell’informativa al Senato ha posto la sua attenzione sul piano di ripartenza, la cosiddetta “fase due”, sottolineando più volte che “l’imprudenza e l’avventatezza potrebbero compromettere il lavoro svolto”. La fase 2 prevede l’applicazione di un programma serio e scientifico, basato sulle peculiarità e sulla gestione dei flussi dei lavoratori, dei mezzi pubblici, pur di allinearsi al distanziamento sociale e all’utilizzo delle mascherine, in attesa di un vaccino. Si prospetta una riapertura del tessuto produttivo in modo graduale e ben strutturato, con lo scopo di elaborare misure di sostegno alle famiglie, seppure anche nella prima fase siano stati predisposti degli interventi; inoltre si è parlato anche dell’App Immuni, utile per il tracciamento e la gestione della Fase 2.
Per il nuovo dl saranno stanziati almeno 50 mld e l’ App non obbligatoria
Nell’informativa alle Camere sono state tracciate tutte le linee guida messe in campo per fronteggiare un’emergenza mondiale, sia sul piano sanitario che economico. Superate queste tappe, ci si dovrà confrontare con l’App Immuni (si tratta del tracciamento dei contatti) atta a ricostruire e a mappare eventuali rischi e “contatti non dovuti”.
LA DOMANDA AL GIURISTA
Cosa sappiamo sotto la veste giuridica dell’ App Immuni in materia di tutela della privacy? “Sappiamo certamente-aggiunge Walter Nocito (docente di diritto pubblico) – che il tracciamento effettuato attraverso l’ App selezionata sarà anonimo, avverrà solo attraverso bluetooth, e non sarà obbligatorio ai fini della circolazione dei cittadini, che diventerà così libera ai sensi dell’articolo 16 della Costituzione italiana. Resta il punto delicato dei “Data base” per accumulare e per gestire i tracciamenti e i contatti con i soggetti”. Tuttavia rimane il fatto che il Parlamento italiano chiede chiarezza sul punto anche ai fini della sicurezza nazionale. E per dirla con Nocito, la ripartenza delle attività, in Fase 2, dovrà avvenire attraverso il meccanismo di dilazione e con i codici ATECO settoriali e merceologici, come accade per le province più isolate e periferiche.