Cultura
La cosentina Giorgia Fantozzi firma la regia del cortometraggio “Lei, il mare”
Giorgia Fantozzi è regista del cortometraggio di denuncia che ha vinto il primo premio nella sezione Lavoro-Mare al Filmare Festival di Praia a Mare
Classe ’97. In tasca una laurea magistrale in Dams: cinema, fotografia, performance. Cosentina, Giorgia Fantozzi è regista di Lei, il mare, il cortometraggio scritto e diretto insieme a Maurizio Manco, che di recente ha vinto il primo premio nella sezione Lavoro-Mare al Filmare Festival di Praia a Mare. L’abbiamo intervistata.Cosa l’ha spinta a scegliere il cortometraggio come espressione del suo lavoro? Essendo calabrese volevo realizzare un cortometraggio sul mare; ho voluto anche inserire notizie di cronaca come la statua di San Francesco di Paola che qualche anno fa era stata trascinata via da un peschereccio durante una battuta di pesca a strascico. Che importanza hanno i luoghi? Hanno molta importanza. Attraverso questo cortometraggio volevo valorizzare la Calabria a cui spesso, secondo me, non viene attribuito il giusto valore.Nel cortometraggio si parla di compromessi e di buone e cattive intenzioni. Quanto è sottile il filo tra questi elementi? Quello che si vede nel cortometraggio rispecchia un po’ la realtà, le tensioni tra lavoratori portuali e istituzioni. Le istituzioni propongono soluzioni sostenibili tramite norme stringenti e con costi elevati, derivate da direttive europee; i lavoratori portuali, essendo contrari a queste norme chiedono di essere ascoltati.
Ha portato sullo schermo un tema che scotta: la denuncia sociale sul tema del mare e la pratica della pesca. Perché abbracciare questa causa? Lei, il mare è stato scritto da me e Maurizio Manco. L’idea è stata principalmente sua, l’ho aiutato a sviluppare l’idea, ho fatto da regista. L’idea è nata qualche anno fa in Liguria, Maurizio me ne ha parlato e quest’anno siamo riusciti a creare un prodotto audiovisivo girato in Calabria proprio per valorizzare il territorio.
Contaminati, Asfissia, Lei, il mare. L’ambiente e la natura sembrano essere al centro del suo lavoro.
Credo che sia molto importante parlarne, soprattutto in questo periodo. Sempre con Maurizio Manco ho realizzato l’anno scorso Asfissia, che si concentra principalmente sul tema dell’inquinamento del mare. Quest’anno abbiamo puntato ancora sull’inquinamento con Contaminati, che offre una visione distopica di come potrebbe essere il futuro se non ci prendiamo cura dell’ambiente. Siamo nel 2030, l’anno in cui l’Unione Europea ha imposto degli obiettivi da raggiungere per contrastare il cambiamento climatico. È un racconto distopico di come potrebbe essere il futuro. Vogliamo lanciare un monito: tutelare l’ambiente.Da un po’ di tempo vive a Roma, però ha girato il cortometraggio tra Fuscaldo, San Lucido e Tortora. Sono solide le radici con la sua terra d’origine. Sì, vivo a Roma da circa due anni, città dove ho girato tutti i cortometraggi, ad eccezione di Lei, il mare, girato in luoghi che ho frequentato sin da bambina. Sta lavorando a nuovi progetti? Sto scrivendo un nuovo cortometraggio, il genere è il grottesco. Obiettivi per il futuro? Sicuramente crescere e migliorare nel mio lavoro Arrivano i primi premi…Sì. Con Lei, il mare ho vinto il primo premio nella sezione Lavoro-Mare al Filmare Festival di Praia a Mare. Due giorni fa ho vinto anche un altro premio, questa volta grazie a Contaminati. Si tratta del premio Miglior regia al Caselle Film Festival, il festival sull’ambiente che si svolge a Caselle in Pittari, in provincia di Salerno.