La fede di Agostino è la consolazione di Monica

Il 27 agosto la Chiesa celebra Santa Monica, la mamma del vescovo di Ippona. Da un dialogo nelle Confessiones la consolazione della mamma, ma anche la consapevolezza del Santo di essere ritornato sulla via praticata sin dal seno materno. 

“Figlio, quanto a me non trovo ormai più alcuna attrattiva per questa vita. Non so che cosa io stia a fare ancora quaggiù e perché‚ mi trovi qui. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C’era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato dalle aspirazioni di felicità terrene. Che sto a fare qui?”.

Nelle Confessiones, l’attesa, la speranza, la consolazione di santa Monica, la mamma di Sant’Agostino. La Chiesa la celebra il 27 agosto come modello di fede ardente e viva, come colei che ha educato il figlio alla fede, ma poi lo ha visto deviare verso le lussurie della felicità terrena. L’attesa che si fa preghiera era diventata, per Monica, il vero unico motivo per vivere: rivedere il figlio abbeverarsi alla fonte di Cristo. 

“Io non discuto, ma tu, Signore misericordiosissimo, non mi hai perdonato e rimesso nell’acqua santa anche questo peccato insieme agli altri miei funesti orrori?”, si legge nel libro 9 della magnopere agostiniana. Il vescovo d’Ippona si è sentito “rimesso nell’acqua santa”, ritornato a Cristo, egli che non aveva smesso di avere fede e di riconoscere la sua fede cattolica, e che pure nella vita aveva guardato con attenzione al donatismo, pur rimanendone mero uditore. 

Monica è l’esempio di una donna tenace, che ha educato il figlio con il latte della fede in Cristo, e che finalmente, prima di morire, si è vista esaudita da Dio. Un messaggio forte per l’oggi, quando una società troppo liquida rischia di far perdere l’orientamento della fede.