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La Lupa? No, solo i Lupi
Finalmente si è sbloccato Arrighini e il Cosenza ha disputato un'ottima prova. E adesso doppio match contro il Lecce.
La giornata di Arrighini: un gol, azioni, movimenti giusti e il rigore sbagliato che avrebbe consegnato all’ex punta Irpina dell’Avellino la prestazione perfetta. In una partita in cui mancava La Mantia, il perno dei gol rossoblu, con Vutov e Ventre i primi ricambi, Arrighini si è preso la responsabilità della squadra. L’attaccante rossoblu è maturato. Non ha dimostrato la solita apparizione abulica. Ha, invece, mostrato dinamicità nei momenti di gioco. In conferenza stampa dice che il taglio di capelli nuovo gli ha portato bene. Scaramanzia a parte, oggi ha riscosso gli applausi del “Marulla”, lo stesso che contro il Matera gli aveva riservato fischi. Al gol del vantaggio ha saputo dribblare Gobbo Secco e a mettersi davanti la porta difesa da una selva di difensori ha bucato la rete andando ad esultare.
LA LUPA. La peggiore avversaria del Cosenza, in termini di prestazione, fino ad ora. Gli uomini di mister Galluzzo non hanno avuto una particolare voglia nel portare a casa dei punti per risollevare la situazione di classifica. Le apparizioni in area silana si sono viste soltanto nel primo tempo. Un tiro di Strasser al 18° e, precedentemente, di Rosato. Perina è stato chiamato in causa solo all’azione dell’ex giocatore di Milan e Lecce, poi, per il portiere rossoblu ordinaria amministrazione. Una difesa colabrodo che ha dato vita facile agli esterni e agli attaccanti del Cosenza. Imbarazzante la linea difensiva sui gol subiti. Criaco è riuscito a liberare, senza particolare difficoltà, Arrighini e lo stesso centrocampista, nel momento del raddopio, non ha dovuto sudare tanto per ottenere palla e andare alla conclusione. Un altro caso è nell’azione in cui Vutov ha sfiorato il tris: Arrigoni da oltre meta campo fa partire un lungo traversone che scavalca agilmente la retroguardia laziale e finisce sui piedi di Criaco che serve al centro il giovane bulgaro che vede respingersi di ginocchio il suo tiro. Inconsistente anche il centrocampo e l’attacco.
QUALITA’. Mister Roselli ha sottolineato il fattore della qualità. Secondo il tecnico il bel gioco dipende da tanti fattori, tra cui organizzazione e qualità. Oggi la squadra ha girato bene. La difesa con Tedeschi ha saputo gestire le uniche occasioni in cui la Lupa ripartiva in contropiede. Il centrocampo con Arrigoni e Fiordilino è un fatto assodato: i due hanno solidità e, nel caso del palermitano, una confermata autorità. Statella è tornato ad essere quel treno ad Alta Velocità che lo ha contraddistinto nella gara contro la Juve Stabia, o il cavallo come lo ha definito Criaco. Raimondi in avanti ha spaziato in lungo e in largo sulla trequarti dribblando avversari e rendendosi pericoloso. Al 14° quando, su un lancio di Arrighini, Raimondi spara sull’estremo difensore ospite. Inoltre, il furetto dei Lupi è riuscito ad incornare parecchi palloni come al 6° quando chiama all’intervento Gobbo Secco. Dunque, un Cosenza che ha fatto la partita, prendendola secondo i propri canoni di gioco agevolato, anche, dall’evanescenza della Lupa Castelli Romani. Finita 2-0, ma le reti potevano essere più abbondanti. Conseguenza delle azioni sfumate e della bravura tecnica di Gobbo Secco a parare il penalty ad Arrighini. Tuttavia, una vittoria che aumenta le motivazioni del gruppo.
DOUBLE LECCE. Ora sotto contro il Lecce. Ci sono, infatti, da disputare due partite consecutive contro i salentini. Mercoledì in Coppa Italia di Lega Pro al San Vito Gigi Marulla e domenica. Due sfide, di opposti obiettivi, certamente insidiose.