“La tendopoli di San Ferdinando è una nuova baraccopoli”

Alampi: ecco i disagi nelle tendopoli della Piana. l'impegno della Caritas a servizio dei migranti sul territorio. 

“La tendopoli abbandonata a se stessa è divenuta una nuova baraccopoli”. Lo afferma con “amarezza” Cecè Alampi, direttore della Caritas diocesana di Oppido Mamertina – Palmi, a proposito della situazione a San Ferdinando. “Siamo al buio, senza energia elettrica, perché il quadro generale è andato in fumo per il sovraccarico a cui è stato sottoposto, con gli allacci abusivi tramite fili volanti  che attraversano tutta la baraccopoli” – racconta il responsabile, da anni impegnato con la Caritas nell’assistenza ai migranti che arrivano sul territorio -. “I bagni e i servizi igienici ormai fuori uso e con il liquame che si riversa fuori dai tubi spaccati, le tende logore e strappate non riparano più niente e dove il freddo pungente di questi tempi si fa sentire, con la pioggia che entra dentro facilmente”. Una situazione di “abbandono” – sottolinea – a cui “si aggiunge che il lavoro  ormai non basta per i circa 350 immigrati”. “Cercano di sopravvivere facendo ogni tipo di attività – aggiunge Alampi – e inventandosi, nella stessa baraccopoli, il riscaldamento dell’acqua, che vendono a cinquanta centesimi al secchio a chi ritorna dal lavoro e vuole lavarsi con acqua calda”. Lì alla tendopoli ci si organizza come meglio si può. “Come già per i migranti che sono passati negli scorsi anni, hanno messo su un piccolo bazar dove si vendono i loro alimenti e i loro sapori”. Alampi, che sottolinea il lavoro sul territorio della locale CGIL e l’impegno del sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi, sottolinea che “come Caritas facciamo quello che possiamo, facciamo la carità, diamo una grande mano di aiuto portando un pasto caldo e altri alimenti, portando vestiario e coperte, ma non basta mai”. Il sindaco Andrea Tripodi, evidenzia il responsabile, “che ha già anticipato centinaia di migliaia di euro, sta facendo di tutto per riparare il guasto dell’impianto elettrico”. “Un paese civile – prosegue – non può avere ghetti disumani come la baraccopoli e tutti gli altri luoghi simili come il campo container a Rosarno oppure come il campo di contrada Russo di Taurianova. Intanto anche la Caritas diocesana di Oppido – Palmi ha in corso il “Progetto Apri”, “con il quale stiamo aiutando oltre sessanta immigrati a realizzare migliori condizioni di integrazione, rafforzando  il loro percorso di autonomia e sensibilizzando le comunità all’accoglienza e all’inclusione”. “Progetti che – conclude Alampi – sono segni di un percorso di carità per costruire, nelle comunità, un futuro di giustizia e di pace”.