Territorio
La torre campanaria di Spezzano Sila rimessa a nuovo.
Riaperto lo storico campanile della chiesa di San Pietro a Spezzano Sila dopo i lavori di restauro.
Le campane di Spezzano della Sila tornano a scandire le ore del giorno. La comunità, domenica scorsa, ha visto la riapertura dello storico campanile della Chiesa di San Pietro, chiuso da decenni per problemi strutturali di agibilità. Il tetto sfondato rendeva pressoché inutilizzabile, salvo rarissime occasioni, il prezioso monumento. Terminato un lavoro di profondo restauro, che di questa entità mancava dal 1927, il parroco don Emilio Salatino si è trovato nella condizioni di restituire la torre campanaria ai fedeli spezzanesi. Alla presenza del sindaco Salvatore Monaco, che ha scoperto la lapide commemorativa, e del consigliere di Palazzo Campanella Giuseppe Giudiceandrea, che a livello regionale ha sostenuto il restauro dell’opera. A seguire la relazione storica di don Emilio.
Il campanile di San Pietro è il più antico manufatto religioso di Spezzano. Infatti, è unico nella sua integrità. Altri edifici, come le chiese di San Pietro e San Biagio, nel corso del tempo, hanno subito crolli. “Parliamo di qualcosa risalente al 1300”, afferma il sacerdote. “Quando San Francesco di Paola – continua – venne in Presila, la comunità spezzanese lo accolse con il suono delle campane”. La guida spirituale di Spezzano ha ricordato la tipicità e le funzioni delle torri campanarie, nelle valli dei Casali del Manco. Riportiamo integralmente: “Il campanile serviva come torre civica, oltre alle funzioni prettamente liturgiche. In più era elemento utile a dare l’allarme in caso di aggressione da parte dei saraceni, prima, e dei turchi, poi. Queste strutture è come se parlassero tra di loro. C’è un intreccio, i campanili si vedono e tramite gli specchi, di giorno, e i fuochi, di notte, si poteva comunicare una eventuale situazione di pericolo. Davanti alle chiese – rammenta – si svolgevano le assemblee pubbliche per le elezioni del sindaco, dato che i Casali del Manco non sono mai stati infeudati, ma hanno avuto amministrazioni proprie. Le cosiddette Università”.
Adesso, a distanza di decenni, i cittadini riascolteranno il suono delle campane. “I lavori – precisa don Emilio – sono stati condotti seguendo le direttive della Sovrintendenza. Oltre al tetto, sono state le campane ratificate su offerta del comune che ha provveduto all’illuminazione serale di colore azzurro. Le campane segneranno la vita della comunità”. Dopo la relazione tutti i benefattori hanno partecipato alla Santa Messa. La serata è stata allietata da un buffet offerto dalla parrocchia e dai tradizionali tamburini.