La veglia pasquale in Cattedrale

Il vescovo Giovanni ha battezzato due catecumeni adulti che hanno ricevuto nel corso della Veglia anche la cresima e la prima comunione. 

La notte di Pasqua che rimarrà nel cuore di una famiglia. Il vescovo Giovanni ha battezzato due catecumeni adulti che hanno ricevuto nel corso della Veglia anche la cresima e la prima comunione. Di uno di questi due ha battezzato anche il figlio di pochi mesi mentre la moglie ha ricevuto la cresima.I sacramenti dell’iniziazione cristiana per camminare in una vita nuova. Famiglia nella grande famiglia ecclesiale. 

Nel grembo della madre Chiesa, che nella notte di Pasqua solennemente attinge al fuoco nuovo e all’acqua lustrale, il battesimo dei catecumeni e dei bambini. Perché la Pasqua è sorgiva di una nuova bellezza. E, con essa, di una gioia grande. La stessa vissuta dalle donne al sepolcro.

Mons. Checchinato ha accolto i battezzandi con il sorriso prima di imporre loro il segno di Cristo Salvatore. 

Una liturgia ricca, a partire dal canto del preconio pasquale, passando per le letture del Primo e del Nuovo Testamento. “La notte di Pasqua celebriamo la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. La liturgia della Parola che ci propone in questa veglie sette letture, ci offre anche un filo conduttore che lega l’Antico e il Nuovo testamento”. Nelle parole di mons. Checchinato la certezza che “come Dio tramite Mosè libero’ gli ebrei dalla schiavitù d’ Egitto, così tramite la morte di Cristo ci libera da tutte le nostre schiavitù quotidiane”. E se “a quel tempo il segno potente fu la colonna di fuoco che segnò il passaggio degli ebrei tramite il Mar Rosso, così oggi è il legno della Croce che ci consente di passare dalla morte alla vita”. 

Dal vangelo una parola di speranza. “Dobbiamo trovare sempre la forza e il coraggio delle donne che appena videro il Cristo Risorto iniziarono a correre per il grande annuncio che il loro Maestro aveva sconfitto la morte”. 

(Ha collaborato con la cronaca Fabio Liparoti)