La vita di San Giacomo in un libro

Il volume fa parte di un progetto pastorale dedicato alla vita dei dodici Apostoli

Si conclude con il sorriso per la consapevolezza di compiere la volontà del Signore, pur nel momento del martirio, il nuovo libro di Enzo Gabrieli, “Giacomo. Il primo a bere al calice della Passione” (Tau editore), quinto volume di un progetto pastorale dedicato all’approfondimento della vita dei dodici Apostoli. Questa volta tocca a Giacomo il Maggiore che racconta in prima persona la sua storia al fianco di Gesù Cristo, da quel “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini” fino alla notte in cui fu martirizzato, sapendo di stare per compiere la stessa strada del Maestro. Con la formula oramai consueta di questa serie di libri, una narrazione romanzata che non tradisce il racconto evangelico, don Gabrieli invita il lettore a riflettere sulla testimonianza di adesione a Cristo dell’apostolo Giacomo, il “figlio del tuono” come Gesù stesso lo appella per la sua reazione “focosa” allorché alcuni samaritani rifiutarono di accoglierlo. Attraverso il racconto, l’autore ha cercato di spiegare come, di fatto, è avvenuto l’intreccio del suo animo con quello di Cristo e come si è svolto il cammino che l’ha portato, con passione e fiducia ad abbracciare la volontà di Dio e condividere il mistero della Passione. Il volume è stato presentato sabato scorso presso una gremita chiesa di San Pietro a Mendicino, di cui don Enzo Gabrieli è parroco, in un incontro cui hanno partecipato, oltre che l’autore, anche i giornalisti di Parola di Vita Angela Altomare e Roberto De Cicco. Come ha spiegato don Gabrieli, l’idea di questa serie di volumi è nata dall’assenza di biografie complete degli Apostoli. Si tratta, pertanto, di un unicum nel suo genere. Inoltre, ha ricordato che l’ispirazione per questo progetto deriva dalla meditazione su un lavoro di catechesi di Benedetto XVI sui Dodici. Il libro su Giacomo segue le precedenti pubblicazioni su Giuda, Pietro, Tommaso e Bartolomeo. Oltre la “catechesi romanzata”, il libro contiene un’interessante introduzione che ricostruisce la figura dell’apostolo attraverso l’esegesi, la storia, la storia dell’arte e la tradizione. Si apprende, per esempio, che la tradizione sull’apostolato missionario vuole che Giacomo raggiungesse prima l’Andalusia e il Portogallo e poi a Nord nella penisola iberica di cui oggi è il Santo patrono. Giacomo è il pellegrino per eccellenza e il suo nome è strettamente collegato al santuario di Santiago de Compostela, dove riposano le sue reliquie, meta di pellegrinaggi dalla forte spiritualità. Ed è una felice “coincidenza” che proprio nell’anno del Giubileo sia stato presentato proprio il volume su di lui. Gabrieli dedica un paragrafo anche all’arte: l’iconografia di Giacomo lo vuole sia apostolo sia pellegrino sia cavaliere. In particolare, come pellegrino è rappresentato con un ampio cappello, la borraccia e la conchiglia.