L’abbraccio dei delegati alla città di Firenze

I partecipanti al Convegno ecclesiale in trenta siti diversi della città per conoscere la storia e il presente. Con un occhio attento alle esperienze pastorali a servizio degli ultimi.

È stata veramente lunga la giornata dei delegatu al Comvegno ecclesiale nazionale di Firenze. Dopo le relazioni introduttive e i lavori nei gruppi, conclusisi con tavoli da cento, nel pomeriggio i duemila rappresentanti delle diocesi italiane hanno “incontrato” la città di Firenze. 30 siti, scelti dalla diocesi e dal comitato che ha organizzato l’assise italiana e che hanno permesso ai presenti di conoscere la storia, il vissuto dello straordonario capoluogo toscano, e il presente. Una città ricca di bellezze, sontuosa nell’arte, e che ha anniverato tra i suoi cittadini più illustri uomini del calibro di Michelanfelo, Giotto, Brunelleschi. Così alcuni dei delegati hanno “scoperto” i segreti del duomo e del suo battistero. Altri hanno ammirato le statue e i cimeli del Museo del tesoro della Cattedrale. Chiese aperte fino a tarda ora, nel centro storico fiorentino. Esperienza di preghiera, comtemplazione e meditazione. Un bell’incontro è stato realizzato nella chiesa di San Giovnnino agli Scolopi: don Gianni Castorani, giovane sacerdote della Chiesa fiorentina, ha raccontato l’esperienza delle Sentinelle del Mattino di Pasqua, con la scuola di evangelizzazione che ospita diversi ragazzi. Una realtà che la diocesi fiorentina conosce da otto anni pieni e che, a sentire le tante testimonianze, produce frutti di fecondità. Nel complesso della chiesa di San Lorenzo, invece, spazio alle opere segno e all’impegno della Caritas diocesana. Il centinaio di presenti ha conosciuto la realtà dell’Opera diocesana di assistenza a servizio dei minori con disabilità psichiatrica. Ma tanti sono i cammini della Caritas come delle misericordie di Firenze, storica istituzione nel campo dell’assistenza e che ha fatto conoscere ai delegati la sua storia plurisecolare. Tra i siti più lontani dalla fortezza quartier generale dei lavori del convegno, anche la possibilità di visita al carcere minorile di Firenze. Tanti, invece, i testimoni del Novecento fiorentino e italiano presentati: da La Pira al card. Dalla Costa, passando per la storia di Gino Bartali e di un’Italia passata dai terrori della guerra al boom economico al 68′. Incontri ricchi di contributi, che hanno permesso di incrociare la storia ecclesiale e civile di una città e di una Chiesa sempre impegnate. Come proprio il card. Dalla Costa, l’uomo retto e buono che s’impegnò ardentemente per salvare gli ebrei. Proprio sul dialogo interreligioso e sull’ecumenismo si sono cimentati altro delegati, raccogliendo lo spirito di un’esperienza di convivenza feconda. D’altronde, la giornata era iniziata così: con una preghiera per la pace tra i popoli.