L’arcivescovo Serafino Sprovieri pastore calabrese innamorato del Sannio

Celebrazioni di suffragio in Rossano, Cosenza e Benevento

Lo scorso 3 gennaio a circa 88 anni di età è tornato alla Casa del Padre l’Arcivescovo Serafino Sprovieri. Si è spento nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa del Nome Santissimo di Gesù, per il quale, il Pastore calabrese innamorato del Sannio, ha interamente speso la sua vita. Nato in San Benedetto, frazione di San Pietro in Guarano (Cosenza), il 18 maggio 1930, il primo degli otto figli nati da Giuseppe Sprovieri e Francesca Marsico. Dopo gli studi nel Seminario di Cosenza e Reggio Calabria è ordinato sacerdote da Mons. Aniello Calcàra Arcivescovo di Cosenza, il 12 luglio 1953, e questi lo vuole da subito suo Segretario, Direttore del settimanale cattolico cosentino “Parola di vita”, nonché Responsabile dell’Unione Poeti, Scrittori Cattolici Italiani e del “Premio Cosenza”. Rettore del Seminario Arcivescovile cosentino dal 1962 e Rettore del Pontificio Seminario Teologico “San Pio X” di Catanzaro dal 1975. Eletto Vescovo titolare di Temisonio ed Ausiliare di Catanzaro e Squillace dal Beato Paolo VI l’11 febbraio 1978. Consacrato dal Card. Sebastiano Baggio il 9 aprile 1978 nella cappella del Seminario catanzarese. Promosso Arcivescovo di Rossano-Cariati il 31 luglio 1980. Il 25 novembre 1991 San Giovanni Paolo II lo trasferisce a Benevento, nominandolo Arcivescovo Metropolita e conferendogli il “pallio” il 29 giugno 1992. Membro del Consiglio di Amministrazione della C.E.I. e della Fondazione “Santa Caterina e San Francesco”. Arcivescovo Emerito di Benevento il 24 giugno 2006 per limiti di età. Per 12 anni si ritira in Cosenza in semplicità ed umiltà continuando a servire il Popolo di Dio presso il Santuario Eucaristico della Parrocchia di San Nicola, dove ha atteso con fervore di fede “sorella morte”. Membro dell’Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo fondata nel 1929 a Milano da Agostino Gemelli e da Armida Barelli. Ha vissuto in pienezza la spiritualità francescana ed i voti di povertà, castità ed obbedienza. Negli 88 anni di vita, 65 di sacerdozio e 40 di episcopato si è speso soprattutto nell’ambito dell’educazione delle nuove generazioni. Una vita al servizio dei giovani. Ha saputo arricchire con un costante impegno la sua vasta cultura. Capace di orientarsi magistralmente nei percorsi della complessità culturale, in particolare quella scientifica, riuscendo a trovare l’armonia tra fede e scienza, filosofia e teologia, significativamente espressa nell’arte della musica, conosciuta a livelli molto alti, fino a mettere a rischio, per la passione musicale, il suo iter verso il sacerdozio. Intorno al giornale diocesano cosentino da lui diretto seppe attirare e coltivare un cenacolo di sacerdoti e laici di notevole spessore culturale, ecclesiale, sociale e politico. Nei lunghi e intensi 15 anni di episcopato beneventano si è distinto per il forte impegno nella società civile tanto da meritare la cittadinanza onoraria della illustre e antica Città di Benevento. In questi giorni  l’On. Clemente Mastella, su richiesta di un gruppo di amici sacerdoti, in qualità di Sindaco di Benevento ha promesso di dedicargli una strada in città. L’Arcivescovo Sprovieri ha manifestato una grande solidarietà verso gli ultimi divenendo il “padre” della mensa dei poveri. Ha promosso tra la gente un entusiasmante cammino di fede. Ha sposato con grande intelligenza il progetto culturale della Chiesa italiana. Ha dato grande rilievo all’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali fondando il giornale “Tempi nuovi” per raccontare una Chiesa in cammino, realizzando una sorta di “sinodo in versione editoriale”. Attentissimo al mondo vocazionale, ha incoraggiato e incrementato le ordinazioni sacerdotali, ha risolto il notevole peso debitorio della Diocesi, ha completato il nuovo Seminario inaugurato da Giovanni Paolo II, costruito ex novo l’edificio per lo Studio Teologico e per l’Istituto Superiore di Scienze Religiose e preparato una dimora sacerdotale. Sempre aperto al mondo missionario ha sognato per la nostra Chiesa beneventana l’apertura di una missione ad gentes. Paladino di Maria per le vie del Sannio con la Peregrinatio della Madonna delle Grazie durante uno speciale anno mariano (9 febbraio 1999 – 2 luglio 2000), degno successore dei Vescovi mariani beneventani, San Barbato evangelizzatore dei Longobardi, il coltissimo poeta Davide e l’indimenticabile Orsini, futuro papa Benedetto XIII. Gli anni speciali per San Bartolomeo, San Benedetto da Benevento, San Gennaro, fino al Primo Congresso Eucaristico Beneventano con la presenza del sapientissimo Cardinale Joseph Ratzinger, futuro Benedetto XVI. Un’epopea culturale, spirituale, caritativa che ha rivelato nell’Arcivescovo Serafino un vero “Architetto della Pastorale”. Ha poi meritato sul campo l’autenticità del suo motto episcopale programmatico: “Beati pacifici”. Nel testamento spirituale lasciatoci come preziosa eredità mostra l’altissima caratura spirituale che lo ha reso tra noi icona vivente di Gesù Buon Pastore. Il nostro attuale Arcivescovo Felice Accrocca lo ha giustamente definito: “Homo pacificus, Homo seraficus”. Ora le sue spoglie riposano nella Cripta del Duomo di Benevento accanto ai suoi illustri predecessori, gli Arcivescovi Agostino Mancinelli e Raffaele Calabrìa, per assecondare così un suo vivo desiderio. Il 4 gennaio scorso alle 15.30 si sono svolti i funerali solenni nel Duomo di Cosenza, opera dell’XI secolo e patrimonio UNESCO dal 12 ottobre 2011, presieduti dall’Arcivescovo Emerito Salvatore Numeri al posto di S.E. l’Arcivescovo Francesco Nolè costretto a letto dalla febbre, a concelebrare tanti vescovi: Felice Accrocca di Benevento, Leonardo Buonanno di San Marco Argentano, Fiorino Morosini di Reggio Calabria, Luigi Renzo di Mileto, Franco Milito di Oppido, Franco Oliva di Locri, Antonio Cantisani emerito di Catanzaro, Vincenzo Rimedio emerito di Lamezia Terme, Giuseppe Caiazzo di Matera, Donato Oliverio Eparca di Lungro degli Italo-Albanesi di rito bizantino, tantissimi sacerdoti provenienti dalle 4 diocesi servite (Cosenza, Catanzaro, Rossano, Benevento), autorità civili, familiari e fedeli. Il 5 gennaio celebrazione esequiale nel Duomo di Benevento presieduta dal Metropolita Felice Accrocca, alla presenza dei Vescovi Orazio Soricelli di Amalfi, Sergio Melillo di Ariano Irpino, Michele Fusco di Sulmona, Francesco Zerrillo emerito di Lucera e Andrea Mugione emerito di Benevento, sacerdoti, autorità, familiari e fedeli. Al termine la sepoltura nella Cripta. Le prossime celebrazioni per il Trigesimo: a Rossano il 1° febbraio con l’ Arcivescovo Giuseppe Satriano; il 3 febbraio a Cosenza con l’ Arcivescovo Francesco Nolè nel Santuario Eucaristico dove è stato ospite; il 4 febbraio alle ore 18.30 a Benevento con l’ Arcivescovo Felice Accrocca nella Basilica Cattedrale.