L’arte del presepe tra fede e tradizione

La sezione bruzia dell’Associazione Amici del Presepio espone le proprie opere a Cosenza

Mani abili, pazienza e tanta passione. È questa la ricetta che condisce il prezioso lavoro portato avanti dai tanti appassionati dell’Associazione Italiana Amici del Presepio – Sede di Cosenza che ha tra i suoi principali obiettivi quello di mantenere viva la tradizione del presepio, studiandone ed evidenziandone gli aspetti religiosi, folcloristici e tecnici. Finalità e obiettivi che Papa Francesco ha ancora una volta magistralmente ribadito e sottolineato nella Lettera Apostolica “Admirabile signum” offerta a tutti fedeli il primo dicembre di quest’anno, nella quale il pontefice cerca di richiamare l’attenzione sul perché il presepe suscita tanto stupore e commozione. “Anzitutto perché – scrive il papa – manifesta la tenerezza di Dio. Lui, il Creatore dell’universo, si abbassa alla nostra piccolezza. Il dono della vita, già misterioso ogni volta per noi, ci affascina ancora di più vedendo che Colui che è nato da Maria è la fonte e il sostegno di ogni vita”. Quella vita e dinamicità espressiva che, come sottolinea papa Francesco, deve coinvolgere tutti i cristiani, accompagna fin dalla nascita il lavoro dei volontari dell’associazione bruzia che quest’anno hanno deciso di mettere in mostra i propri lavori presso l’ex museo Mam Arti e mestieri sito su corso Telesio a Cosenza fino al termine delle festività natalizie il sei gennaio. “Per noi – ci racconta uno dei volontari dell’associazione che ci ha guidato attraverso la mostra presepistica “Diffusione dell’arte presepiale: cultura ed integrazione” – non è solo importante lavorare sull’aspetto tecnico, ma quello che cerchiamo di custodire e trasmettere èil percorso di fede che si esplicita in maniera evidente nella realizzazione dei presepi che, anche dal punto di vista realizzativo, cercano di essere quanto più possibile fedeli al racconto evangelico”. Racconto che diventa scena plastica espressa in maniera e con tecniche diverse. 

“Accanto alle versioni più tradizionali, alcuni dei nostri soci lavorano su presepi più innovativi: così abbiamo rappresentazioni della natività realizzate all’interno di un libro, visioni più moderne, e altri ancora con tecniche a metà strada tra la trazione e la sperimentazione”. Infatti, tra le più di cinquanta opere esposte dai volontari della sezione bruzia “Stella di Betlemme 2000”, sono davvero tante quelle in cui ammirare la cura dei dettagli e della scenografia. “Tutti quanti noi abbiamo iniziato per passione, per altri è diventato anche un piccolo lavoro ma, quello che conta, è trasmettere i valori che stanno dietro alla realizzazione del presepe così cari alla tradizione cristiana e dei nostri territori – ci confida ancora la nostra guida”. Ad arricchire la mostra di quest’anno anche l’esposizione dei disegni della nascita di Gesù realizzati dai bambini del reparto di Pediatria dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.